Gas e benzina, coppia lascia la casa per vivere in camper: «Basta bollette, meglio viaggiare»

La casa mobile, Gabriella e Mario hanno venduto casa per il camper
MONTEBELLUNA - Hanno sempre amato viaggiare. Poi, ad un certo punto della loro vita, anche a causa della pandemia e dell’aumento dei costi delle bollette, hanno capito che...

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MONTEBELLUNA - Hanno sempre amato viaggiare. Poi, ad un certo punto della loro vita, anche a causa della pandemia e dell’aumento dei costi delle bollette, hanno capito che continuare a mantenere una casa sarebbe stato proibitivo se non addirittura insostenibile. Così Gabriella Tranquillo, 61 anni, e Mario Benetti, 64 anni, hanno rinunciato alla loro casa decidendo di raccogliere il necessario per vivere in un camper, il loro “Rimor super brig” del 2006. Con l’obiettivo di trascorrere la loro vita viaggiando l’Europa. 

SCELTA DI VITA

Una scelta fatta un anno fa, dopo che il Covid ha cambiato le priorità dell’universo e condizionato, in particolare, l’esistenza di chi ha problemi di salute. Come Mario, che ha alle spalle un trapianto di reni, anche se ora sta bene. Una scelta, la loro, che con gli aumenti esponenziali delle bollette si sta rivelando salvifica. E la coppia ne è consapevole, oltre che decisamente orgogliosa.

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«La cifra - spiega Gabriella - che a qualche amico montebellunese è servita a mala pena per pagare due mesi di gas, a noi è bastata per soggiornare due mesi in campeggio in Sicilia». Tutto compreso, con il paradiso negli occhi e nel cuore. Eppure, la vita della coppia, anche se caratterizzata dalla passione per il viaggio, prima in barca a vela e poi in camper, è sempre stata “regolare”. Hanno cresciuto due figli e un nipote: Mario era dipendente della Camera di commercio ed ha lavorato allo sportello di Montebelluna finché è stato chiuso, rientrando poi in sede a Treviso. Gabriella era impiegata a Cornuda all’ufficio Tributi. Tutto normale fino a quando, come direbbe Pirandello, “il treno ha fischiato”. «La nostra - spiega Gabriella- è stata una scelta di vita dettata dalla necessità di liberarci da tutte le incombenze economiche legate ad “un cubo di cemento fissato a terra”. Non è solo il costo dell’energia o del gas, ma anche di acqua e rifiuti. Siamo entrambi pensionati e vogliamo una vita serena ed economicamente dignitosa». Così, dopo aver vissuto per trent’anni a Montebelluna, fra Biadene, Mercato Vecchio, Posmon e Contea, hanno deciso di fare il salto. «Amiamo viaggiare perciò questo ci è sembrato un buon compromesso. L’inverno lo passiamo in climi più miti per poi salire al nord in primavera per ritrovare i nostri affetti ed effettuare i controlli di routine. La nostra casa è ovunque in Europa». 

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NESSUNA RINUNCIA

Del resto, quello che bisogna tenere con sé è racchiuso in un camper di sette metri. «Tutto quello che ci serve è lì dentro, comprese due bici elettriche che utilizziamo per girare e visitare un raggio di 60 chilometri intorno al camper. Ci siamo attrezzati di ogni lusso: tv satellitare, web e clima. La cosa più difficile è stata decidere cosa tenere in camper: quattro stagioni di vestiti e attrezzi per le emergenze; il resto è stato in discesa». Compresa la scelta di rinunciare a vedere costantemente i propri cari.«I modi per rimanere in contatto ci sono e quando ci vediamo è una festa - dice ancora Gabriella - Del resto, a causa del covid e della situazione di fragilità di mio marito per un anno non ci siamo praticamente visti di persona». 

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Il Mattino