Quello che doveva essere un banalissimo volo di 600 km per tornare a casa, da Colonia a Londra, si è trasformato in un'odissea per il 29enne broker finanziario...
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Quando il 2 luglio, due giorni dopo l'arrivo previsto, ha rimesso piede a casa, ha trovato la moglie ancora incredula e la sorella che gli ha riso in faccia per dieci minuti filati mentre ascoltava la sua storia. L'odissea, a quel punto, era finita con un bilancio di due giorni persi, oltre 20mila km percorsi invece dei 600 che sarebbero stati sufficienti e 900 euro spesi per viaggi, vitto e alloggio. Senza contare l'umiliazione di sentirsi trattato come un criminale negli Usa e a bordo dell'aereo con cui è tornato, dove il personale lo ha trattato professionalmente ma con estrema freddezza.
«Quando il 30 giugno sono partito da Colonia - racconta Samuel - in aeroporto il mio biglietto è stato controllato per ben tre volte. Quando ho visto l'aereo sul quale mi hanno fatto salire ho pensato che fosse un po' grande per la tratta Colonia-Stansted, ma non ho dato peso alla cosa. Gli operatori della compagnia hanno commesso un errore colossale che ha determinato una falla importante nella sicurezza: e se avesse fatto salire qualcuno che aveva cattive intenzioni? Una volta a bordo, comunque, mi sono addormentato e solo al risveglio ho capito la situazione: a quel punto ho chiamato mia moglie via Whatsapp per avvertirla. Monique era spaventata e ha chiamto Eurowings per protestare. Una situazione paradossale. All'atterraggio sono stato trattato come un criminale comune dai funzionari statunitensi dell'immigrazione, che hanno minacciato di arrestarmi perché non avevo il visto. Quando a casa ho raccontato tutta la storia, mia sorella ha riso per dieci minuti. Penso che potrebbero fare un film su quello che mi è successo».
Eurowings, dal canto suo, solo ora ha commentato freddamente la vicenda: «Siamo a conoscenza della questione. L'episodio è accaduto parecchie settimane fa ed è già stato risolto. Il passeggero era passato attraverso il controllo dei passeggeri e i documenti d'identità erano stati controllati correttamente dalla polizia federale. A causa di un errore da parte di un dipendente del servizio, il passeggero è riuscito a salire sul volo a lungo raggio. Secondo le autorità ed Eurowings, in nessun momento c'è stato un rischio per la sicurezza. Tuttavia, l'incidente è stato oggetto di un'accurata indagine interna. Eurowings ha effettuato approfondimenti con il fornitore del servizio e ha richiesto la rigorosa osservanza dei nostri standard di qualità». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino