«Quando ho scoperto che il format di Mirri dopo 20 anni era lo stesso, ho pensato di dover aiutare gli altri. Non potevo stare in silenzio». Lo ha detto Michelle...
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Nella sua arringa l'avvocato Bongiorno ha spiegato come non sussistano i presupposti della diffamazione perché la propria assistita non aveva un interesse privato, ma solo la volontà di denuncia pubblica. E di tutelare «le bambine, le ragazze - ha detto Michelle - per far capire loro che non si ha successo facendo sesso. È vero, il mondo dello spettacolo è duro, ma solo se funzioni hai successo. Il ricatto sessuale nei confronti delle minorenni per noi è una violenza», ha aggiunto parlando con i giornalisti fuori dal palazzo di Giustizia. «Mi ha fatto impressione vedere Michelle sul banco degli imputati invece che su un piedistallo per il suo impegno», ha concluso Bongiorno.
Mirri avrebbe anche chiesto un risarcimento da 1 milione e mezzo.
Il Mattino