«Ho perso papà quando ero molto piccola. Mia madre ha fatto di tutto». Jasmine Trinca racconta a Verissimo la sua infanzia difficile...
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Il nuovo ruolo ha rappresentato una sfida: «Sentivo intorno, anche se non dalle persone più vicine, uno sguardo poco fiducioso sulla possibilità di trasformarmi in una creatura buffa, ma aspettavo l'occasione per farlo... Per fare la commedia ci vogliono i tempi e un certo uso del corpo, diverso rispetto ai film drammatici, dove spesso basta un primo piano».
Jasmine confida di aver avuto nella madre un esempio e un modello di riferimento, ma ha anche il rimpianto di non essersi laureata in Lettere. Quando era una bambina, prima di essere scoperta tra i banchi di scuola e di essere lanciata nel cinema, sognava di diventare un'archeologa e di vivere una vita avventurosa.
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Il Mattino