«Mio padre medico è morto di Covid», il grido di Marco Natali che ha sfidato i no vax

«Mio padre medico è morto di Covid», il grido di Marco Natali contro i no vax
Non doveva essere lì. Si è trovato per caso alla manifestazione contro il Green Pass a Lodi. Ma quando ha sentito i cori e le urla di scetticismo dei no vax contro...

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Non doveva essere lì. Si è trovato per caso alla manifestazione contro il Green Pass a Lodi. Ma quando ha sentito i cori e le urla di scetticismo dei no vax contro il Covid e contro i vaccini è dovuto intervenire. A scatenare la reazione di Marco Natali, ragazzo di 20 anni, è stata la frase: «Tutti i morti di Covid non esistono, li uccidono in ospedale». Come riporta il quotidiano locale Il Cittadino, Marco si è fatto strada tra la folla e ha iniziato a raccontare la sua storia. «Il 18 marzo dell’anno scorso mio padre, che era un medico, è morto di Covid. L’11 marzo ho ricevuto un suo messaggio che diceva che non respirava, e dopo pochi giorni ci ha lasciato. Se ci fosse stato il vaccino probabilmente lui sarebbe ancora qua…». 

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Il padre a fianco dei pazienti contagiati fino alla fine

Il padre di Marco, Marcello Natali, era un medico di base a Caselle Landi, provincia di Lodi. Era sposato con Tiziana Ramponi e aveva due figli: Michela e Marco. È stata una delle prime vittime di Covid tra i primi camici bianchi. Prima il ricovero di una settimana all’ospedale di Cremona, poi il trasferimento a Milano, in terapia intensiva. «Scusami», aveva scritto al sindaco di Caselle Landi che doveva visitare il giorno del suo ricovero in ospedale. Un medico sempre pronto a lavorare e onorare la sua professione.

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Chi è Marco Natali

Ventidue anni, studente di chimica a Ferrara, Marco Natali era al centro di Lodi perché aveva accompagnato la sua ragazza in un negozio in piazza. «Io, figlio di Marcello Natali che credeva nella medicina, credo nella medicina e nella scienza – ha raccontato al Cittadino –. E queste assurdità sono anti-scientifiche. Ho un motto nella vita: “meglio pianti che rimpianti”, giusto per una ragione morale».

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Il Mattino