Marina La Rosa denuncia a Domenica Live: «Da ragazza, il mio compagno ha tentato di investirmi»

Marina La Rosa
«Ero molto giovane, avevo circa sedici anni quando mi innamorai perdutamente di F. Lui era più grande di me ed i suoi occhi erano così belli, così...

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«Ero molto giovane, avevo circa sedici anni quando mi innamorai perdutamente di F. Lui era più grande di me ed i suoi occhi erano così belli, così sinceri. Aveva delle mani forti e quando mi abbracciava riuscivo a sentire tutto il suo amore. Anche quando mi picchiava lo sentivo quell'amore».

Inizia così il post con cui Marina La Rosa ha raccontato in un post sui social, in un post, le violenze subite. Ora, per approfondire la situazione e spiegare l’accaduto e anche le emozioni provate La Rosa ha scelto Domenica Live.

Il racconto passa per lividi, graffi, violenze, bugie dette per nascondere le vere cause di quelle ferite ai genitori e “giustificazioni” che dava a se stessa.

«Appena rientravo in casa, andavo in bagno , cercavo di sistemarmi. Dicevo che i segni erano graffi del gatto. Ero molto giovane, oggi non potrebbe capitarmi più», afferma.

 Il compagno ha cercato anche di investirla.

«Era geloso per qualunque cosa. Alla base, in questi uomini, c’è una grande insicurezza. Magari mi giravo a guardare una persona e nasceva una litigata sul nulla. In una di queste litigate, mi stava riaccompagnando in casa in moto, mi ha fatto scendere, io proseguivo non guardandomi indietro. Mi sono girata, ho sentito il rumore della moto, mi stava venendo addosso. Alcune persone, degli estranei, hanno cercato di difendermi. Queste persone mi hanno riaccompagnato a casa per assicurarsi che non mi succedesse nulla di male. Non ero stupida ma lì ho capito».

La storia così è finita. Marina La Rosa ricorda anche le tante bugie che lui le raccontava.

«Avevo sedici anni, lui mi aveva detto di averne circa 20, ho scoperto che invece ne aveva 27, ho pensato, nell’ingenuità delle ragazzina, che magari avesse avuto timore di dirmi che era più grande..».

E si chiude così, sottolineando che le vittime di violenza, spesso, cercano di “scusare” i loro aguzzini. L’invito è a denunciare. Sempre.  

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Il Mattino