«Ho molti follower su Instagram e cerco di far vedere una Martina reale. Sui social si lamentano perché sono troppo muscolosa o troppo magra», Martina Colombari...
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Lei non dà il cattivo esempio: «Mi arrabbio molto quando dicono che sono un cattivo esempio per le ragazze – ha fatto sapere in ‘intervista a “I Lunatici”, sulle frequenze di Rai Radio2 - che porto il messaggio della donna anoressica. Non si rendono conto che l'anoressia è una malattia che porta alla morte, è come se mi accusassero di incitare alla magrezza. Le ragazze che soffrono di anoressia e bulimia soffrono per mancanza d'amore, sicurezza, affetto, una violenza subita, un lavoro perso. E quindi mi spiace perché mi incolpano di un qualcosa che io veramente non faccio».
Ai social servirebbe gentilezza: «Non si rendono conto che con le parole si feriscono le persone. Mi dà molto fastidio. Spesso li lascio perdere, quando però iniziano ad essere pesanti o scrivono cattiverie è giusto rispondergli. Va bene la democrazia, va bene che sei un personaggio pubblico, però c'è differenza tra un commento, una critica, o una minaccia. Bisogna tornare ad avere maniere gentili che ci siamo un po' dimenticati. Questo fatto che i social ci avvicinano non significa che una pacca sulla spalla è concessa. Ci siamo dimenticati che cos'è l'educazione. Se tu mi incontrassi per casa, avresti il coraggio di dirmi certe cose? Non credo. E allora cosa ti dà il coraggio di dirmi che sono una anoressica schifosa?».
In quarantena ha avuto la possibilità di trascorrere molto tempo col marito, Billy Costacurta: «Non ci sono stati problemi, tant'è che domenica mio marito è stato fuori tutto il giorno e mi è mancato. Ero in casa da sola ed ero persa, non riconoscevo più la casa, gli spazi, mi sentivo un po' abbandonata. La quarantena di coppia è andata bene, siamo anche molto bravi nel rispettare gli spazi dell'altro, ci conosciamo talmente bene che capiamo se abbiamo voglia di parlare o viceversa». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino