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«Oggi si parla di body positive, di bullismo, di discriminazione fisica. Ma discriminazione fisica è sia quando sei ritenuto troppo bruttino per certi mestieri, sia quando sei troppo bellino per essere considerato intelligente. Io negli anni 90 corrispondevo al cliché, ho dovuto lottare per far capire che volevo essere altro oltre a una bella forma. Sapevo che piaceva che io fossi sexy, ma cercavo sempre di pormi anche in una chiave ironica e autoironica».
Così Michelle Hunziker rivela di aver subito una sorta di body shaming al contrario in un'intervista al 'Corriere della Serà, rilasciata in occasione del ritorno alla conduzione di 'Striscia la notizià, da questa sera. «Il mio obiettivo - racconta la conduttrice - era non essere una rivale a casa, ma far sentire al pubblico il mio disagio perché non era quella la mia natura: non volevo essere etichettata come una ragazza sexy e basta.
Quanto ad ironia e autoironia, «dico sempre, trattatemi come se fossimo in uno spogliatoio maschile. Per me scherzare e divertirsi è il sale della vita. I comici ormai si sono estinti per quest' attitudine puritana e perbenista: così finiamo per togliere un pò di sacrosanta leggerezza alla vita».
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