Modella protesta alla sfilata Gucci: «La salute mentale non è moda»

Modella protesta alla sfilata Gucci: «La salute mentale non è moda»
La modella e artista Ayesha Tan Jones ha scelto la passerella di Gucci per la sua protesta. Nota come Yaya Bones, ha indossato la divisa bianca tipica di un ospedale psichiatrico...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La modella e artista Ayesha Tan Jones ha scelto la passerella di Gucci per la sua protesta. Nota come Yaya Bones, ha indossato la divisa bianca tipica di un ospedale psichiatrico e ha sfilato mostrando delle scritte sui palmi della mano. Il messaggio dell'evento verteva sul potere liberatorio della moda, ma sul corpo della modella si leggeva «Mental health is not fashion» (la salute mentale non è moda). L'indossatrice ha spiegato su Instagram le ragioni della sua protesta, come riporta l'Independent. e annunciato che devolverà alla causa i suoi guadagni. 


«Come artista e modella che ha vissuto sulla propria pelle la battaglia con la salute mentale, così come è successo a familiari e amici che hanno sofferto di depressione, ansia, bipolarismo e schizofrenia, è doloroso e insensibile per una grande casa di moda come Gucci usare questa immagine come concetto superficiale per un momento fashion», si legge nel post.



«Molte persone con problemi mentali sono ancora stigmatizzate sul luogo di lavoro e nella vita quotidiana, mentre molte persone non considerano i problemi mentali come vere malattie in quanto non visibili. Le camicie di forza sono simboli di un tempo in cui la medicina era crudele e la malattia mentale non era capita, di un tempo in cui alle persone venivano tolti libertà e diritti mentre venivano abusati e torturati dalle istituzioni. È di cattivo gusto per Gucci usare l’immagine delle camicie di forza e outfit che alludono ai pazienti psichiatrici mentre sono immobili su nastri trasportatori come fossero pezzi di carne da macello. Mostrare queste malattie come oggetti di scena per vendere i vestiti nel sistema capitalista di oggi è volgare, banale e offensivo per quei milioni di persone nel mondo afflitte da questi problemi».

Lo staff di Gucci ha fatto sapere che l'intento era una riflessione sulla libertà perché anche la moda può esprimere l'individualità di qualcuno.   Leggi l'articolo completo su
Il Mattino