«35 anni possono non essere tanti, ma sono stati dannatamente belli». Inizia con queste parole il necrologio di Bailey Jean Matheson, morta il 5 aprile scorso per un...
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La donna, di origine canadese, nel 2017 ha scoperto di avere una rara forma di tumore che ha colpito il tessuto muscolare liscio, per il quale i medici avevano previsto 12 mesi di vita e la prescrizione della chemioterapia. Matheson però ha deciso di fare a modo suo, scegliendo di vivere ciò che le restava, senza sottoporsi ad un ciclo di cure che, per stessa ammissione dei medici, non le avrebbero salvato la vita. «So quanto sia stato duro», scrive la canadese nel necrologio rivolgendosi ai genitori, al suo fidanzato ed agli amici «vedere che la natura facesse il suo corso senza i trattamenti. E per questo vi amo».
La battaglia per la vita di Bailey Jean è durata due anni e mezzo dal giorno della diagnosi. Appena tre mesi prima aveva trovato un compagno. «Brent, non avevi idea di cosa sarebbe successo quel giorno, ma io non potevo chiedere uomo migliore al mio fianco per tutte le avventure, gli appuntamenti, le risate e le crisi» si legge nel necrologio.
Alla mamma scrive. «Ricordo sempre quando mia madre diceva che perdere un figlio sarebbe la perdita più difficile per un genitore. I miei mi hanno dato il dono più grande, sostenendo la decisione di vivere il resto della mia vita senza la chemio». L'ultima riga del necrologio è un invito pieno di positività alla bellezza della vita. «Non prendete le piccole cose troppo sul serio e vivete un po'».
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Il Mattino