Una strana sindrome ha trasformato l'organismo di un uomo in una sorta di birrificio, una condizione che lo faceva sentire ubriaco senza bere una goccia di alcol. Il caso...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Diversi medici hanno cercato di identificare le cause del problema, ma senza successo. Il soggetto ricorse persino a uno psichiatra, che lo curò con antidepressivi senza ottenere risultati. A poco a poco il suo stato di salute iniziò a causare un'altra serie di problemi e una mattina fu arrestato per presunta guida in stato di ebbrezza. In quell'occasione, i test clinici rivelarono un livello di alcol nel sangue di 200 milligrammi per decilitro, un valore equivalente al consumo approssimativo di 10 birre, una condizione in grado di causare confusione, disorientamento, difficoltà a parlare e compromissione dell'equilibrio. Il paziente, che prima della ferita al dito era stato un bevitore accanito e poi si era completamente astenuto dal bere bevande alcoliche, insistette sul fatto che fosse sobrio. Tuttavia, il personale medico non gli credette.
Successivamente, il soggetto ha cercato un trattamento in una clinica nello stato dell'Ohio, dove nuovi test di laboratorio rivelarono la presenza nel suo intestino del Saccharomyces cerevisiae, un fungo unicellulare noto come lievito di birra, in grado di fermentare i carboidrati e convertirli in etanolo. Questo risultato ha mostrato che soffriva della sindrome della fermentazione intestinale, una malattia raramente diagnosticata in cui vengono prodotte quantità intossicanti di etanolo nel sistema digestivo. Per arginare il problema fu sottoposto a una rigorosa dieta priva di carboidrati.
L'uomo ha risolto il suo problema definitivamente, però, solo con una cura propostagli dall'Università di Richmond, Virginia, che ha associato i sintomi alla sua precedente esposizione agli antibiotici. La terapia antifungina e probiotica per trattare la microflora intestinale ha risolto e debellato il fungo.
«Circa un anno e mezzo dopo, il paziente rimane asintomatico e ha ripreso il suo stile di vita precedente, compresa una dieta normale, continuando a controllare sporadicamente i suoi livelli alcolici», hanno detto i ricercatori. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino