Se caffè e birra piacciono tanto non è una questione di gusto, ma di sensazioni, come la scossa di energia che arriva assaporando un espresso. Non sono preferenze...
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«La genetica alla base delle nostre preferenze è collegata alle componenti psicoattive di queste bevande.
Il consumo di zucchero stimola infatti il rilascio di neurotrasmettitori che eccitano, come la dopamina, e hanno effetto anche nel dare sollievo dal dolore; quanto alla caffeina, è uno stimolante che rende più attenti e nervosi. La ricerca è stata condotta sui dati genetici di 336.000 persone contenuti nella Biobanca britannica, le bevande sono state divise in amare (caffè, te, succo di pompelmo, birra, vino rosso e liquori) e dolci o dolcificate (succhi di frutta, latte insaporito e cioccolata calda) e in seguito sono stati fatti compilare questionari in cui si doveva dire quante bevande si consumavano nell'arco di 24 ore. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino