Pier Pellencin, il modello aggredito in strada. Lo sfogo: «Essere gay non è una scelta»

Pier Pellencin, modello denuncia un'aggressione omofoba: «Essere gay non è una scelta
Pier Pellencin, modello gay, esponente della categoria Lgbt, denuncia di aver subito un'aggressione a Feltre, in provincia di Belluno. Il giovane sostiene di esser stato...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
6,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
159,98€
Per 2 anno
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Pier Pellencin, modello gay, esponente della categoria Lgbt, denuncia di aver subito un'aggressione a Feltre, in provincia di Belluno. Il giovane sostiene di esser stato aggredito verbalmente mentre passeggiava per conto suo «da due ragazzi chiaramente omofobi». Con fare da bulli, ha raccontato, hanno iniziato a «sbeffeggiarlo con i peggiori insulti costringendolo ad andare via per evitare che la situazione peggiorasse», arrivando a spintonarlo.


Stella Manente, l'influencer choc contro il Milano Pride: «Perché non esiste più Hitler?». Malgioglio furioso: «Fascista»



Il giovane si è sfogato in un lungo post nelle stories di Instagram parlando della sua esperienza. «Essere gay non è una scelta! - le sue parole - Non è una dipendenza o una malattia che possa essere curata. È un carattere innato e non può essere cambiato. Pregando perché cambi l’orientamento sessuale di una persona non si può sperare di avere più successo che pregando perché un pomodoro cambi e diventi un mattone!». 

«Credetemi - aggiunge su Instagram - Ho sprecato anni della mia gioventù a cercare di cambiare perché persone che amavo e rispettavo se lo aspettavano da me. Non volevo affrontare quella che all’epoca sembrava un’eternità di ostracismo, astio e solitudine. Ho provato e provato. E ho fallito. Ho impiegato tanto tempo a comprendere che essere chi sono non mi avrebbe portato a questo destino, mentre odiarmi per quello che sono lo avrebbe fatto. Infine, ho imparato che essere omosessuale è un carattere innato non diverso dall’altezza o dal colore dei capelli. Dopotutto, se non lo fosse, non credete che secoli di profondi sforzi per liberarne l’umanità avrebbero dato almeno qualche piccola soddisfazione? Eppure discutiamo ancora della stessa questione».



«Io (e tutte le persone omosessuali come me) non potrei diventare eterosessuale tanto quanto non potreste portare i vostri occhi a cambiare colore - scrive ancora - E proprio come avere un colore degli occhi che non piace a tutti, essere gay è solo un elemento in un pantheon di caratteri della persona, tutti sani e naturali alla stessa maniera. Siamo nati omosessuali e, un giorno molto lontano, moriremo omosessuali. Esattamente come voi siete nati con il colore degli occhi che è lo stesso con cui morirete. È un fattore neuropsicologico e biologico. Quindi, in questo caso, quando “odiate il peccato”, state anche “odiando il peccatore"».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino