Pokemon Go, «Vietare la caccia a Pikachu & co. nei dintorni della centrale di Fukushima»

Giocatori di Pokemon Go
Ci potrebbe essere anche il perimetro della centrale di Fukushima Dai-ichi tra le zone off limits per i giocatori di Pokemon Go. La Tepco, la compagnia elettrica giapponese che...

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Ci potrebbe essere anche il perimetro della centrale di Fukushima Dai-ichi tra le zone off limits per i giocatori di Pokemon Go. La Tepco, la compagnia elettrica giapponese che gestisce la struttura, ha chiesto infatti alla Nintendo di modificare i parametri del videogame in modo da rendere impossibile la presenza virtuale dei celebri personaggi della app nel terreno intorno ai tre reattori. Una richiesta che fa il paio con l’appello lanciato dall’Autorità nipponica per la sicurezza nucleare, che ha invitato tutti i cittadini a tenersi a debita distanza dagli impianti atomici in caso di inseguimento a Pikachu e compagni.

 
Della serie non c’è due senza tre, i popolari animaletti potrebbero sparire a breve pure dall’area gravitante attorno al Memoriale della Pace di Nagasaki, che, attraverso i suoi gestori, ha fatto domanda alla Nintendo per reclamare la rimozione dello storico monumento e dei relativi paraggi dalla lista delle aree “mappate” dall’applicazione. Stando al Comune giapponese, infatti, al momento, le opzioni di gioco prevederebbero per gli utenti la possibilità di accedere nei pressi della Statua della Pace, all’interno del Parco e del cenotafio e al Museo della Bomba Atomica.
 
Decisamente troppo per i delicati gusti dei civili nipponici, un punto di vista simile a quello espresso dai vertici del Memoriale della Shoah di Berlino, che nei giorni scorsi avevano provveduto a pretendere rispetto dai propri visitatori, esortati per ragioni di buon senso e opportunità a desistere dalla caccia ai Pokemon.
 
Con medesime o altre motivazioni, gli animaletti della Nintendo sono stati banditi anche nel Museo dell’Olocausto di Washington, nel cimitero di Arlington, nello Stato della Virginia, nei pressi e all’interno del Dipartimento di Polizia di Darwin, in Australia, e in alcune aree, i cosiddetti Pokestop (basi militari, musei e autostrade) in Spagna e in America. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino