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Anche quest’anno in vista delle festività natalizie i bambini romani si rivolgono a Babbo Natale e affidano desideri e speranze a Poste Italiane. Nei messaggi indirizzati a Santa Claus molti i riferimenti all’emergenza sanitaria accanto alle immancabili liste di regali e ai pensierini dedicati ai meno fortunati.
Anche quest’anno sono migliaia le letterine natalizie intercettate nel circuito di Poste Italiane e gestite dal Centro di Smistamento Complesso di Fiumicino che si occupa anche della lavorazione della corrispondenza e dei pacchi provenienti da e verso i centri di distribuzione di Roma e del Lazio. Una tradizione che si rinnova ogni anno, con i piccoli che affidano a Poste Italiane desideri e speranze da recapitare al loro personaggio immaginario.
Oltre a utilizzare le classiche cassette rosse, molti bambini hanno scelto di consegnare le loro missive indirizzate a Babbo Natale e ai più svariati recapiti di fantasia, direttamente “a mano” nei 395 uffici postali di Roma e provincia o direttamente ai portalettere. Alle classiche liste di regali, sempre molto lunghe e variegate, i bambini dedicano molta attenzione anche ai loro coetanei meno fortunati, ai poveri e all’ambiente. Immancabili i riferimenti all’emergenza sanitaria, alle speranze e alle preoccupazioni che anche quest’anno i bambini esplicitano in formule ingenue e semplificate ma molto spesso spiazzanti per la loro efficacia comunicativa.
“Caro Babbo natale, ai fatto il tampone?” chiede ad esempio preoccupato il bambino che si firma Io e Alessia, aggiungendo che “Se non l'ai fatto stai tranquillo ti lasciamo un cotton fioc, una mascherina, una amuchina e latte e biscotti.
Molti gli slanci verso gli amichetti meno fortunati e in genere per coloro che vivono in condizioni di povertà. Monia, per i suoi regali si affida completamente a Babbo Natale: “Per i regali fai tu, quest’anno so che è un anno particolare e che non ci sono molti soldi, quindi sentiti libero di portare quello che vuoi, mi accontento del pensiero. Porta un gioco anche alla mia compagna di scuola Martina che è un po’ povera”. Carlo invece chiede di portare “un regalo ai senza tetto e a tutti i poveri, grandi e piccoli come me”. Giak invita il panciuto dalla barba bianca a portare “un bacio al mio bisnonno e alla mia bisnonna e ai bambini poveri e malati vorei dargli 50 euro a tutti”.
Alexei invece si rivolge a Santa Claus in modo molto rispettoso e, per garantirsi la certezza della consegna dei doni richiesti, aggiunge una autorevole ‘certificazione’: “Gentile Babbo Natale, i miei genitori ritengono che i miei comportamenti siano stati adeguati. Pertanto mi piacerebbe ricevere un po’ di regali: un biliardino, la tuta da allenamento della A:S: Roma.”
A proposito di bilanci di fine anno, Elisa ammette qualche comportamento sopra le righe ma solamente come giustificata reazione: “Se qualche volta faccio i dispetti a mio fratello è solo per difendermi. Io sono una bimba bravissima e perciò ti chiedo questi regali”. Arianna invece chiede a Babbo Natale se è stata brava, con tanto di caselle da barrare “sì”, “no” e “così così”, accompagnate dal monito “scegli attentamente!”.
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Il Mattino