Aaron Ramsey presto sarà un giocatore della Juventus: i bianconeri lo hanno ingaggiato a parametro zero dal prossimo luglio, data in cui scadrà il suo contratto con...
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Da anni ormai si parla di maledizione di Ramsey: ogni volta che il gallese fa gol, muore un personaggio famoso. L’ultimo gol è arrivato lo scorso weekend contro il Tottenham, e il mondo dello spettacolo ha perso l’attore Luke Perry e il cantante Keith Flint, frontman dei Prodigy. Certamente non un bell’argomento di cui parlare, antipatico anche per lo stesso Ramsey, che non sarà felice di sapere che sui social c’è gente che gli dà colpe non certamente sue.
Ma d’altronde, leggendola in maniera ironica, Ramsey è decisamente sfortunato: spesso e volentieri i suoi gol coincidevano con morti eccellenti, da Bin Laden (dopo un gol allo United), a Steve Jobs (gol al Tottenham), Gheddafi (gol al Marsiglia) e Whitney Houston (gol al Sunderland). E ancora, Paul Walker (doppietta al Cardiff), Robin Williams (gol al City) e infine David Bowie (dopo un gol al Sunderland).
Insomma tanti indizi, che però non fanno certo una prova: ogni giorno sono tanti i vip che muoiono, a prescindere dai gol di Ramsey, che peraltro essendo un centrocampista offensivo con il vizio del gol, segna anche molto spesso. Sarebbe bello pensare che prima o poi ai gol di Ramsey non segua una morte eccellente, ma è probabile, data appunto la frequenza con cui i personaggi famosi ci lasciano, che non accada mai. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino