Ravil Maganov, chi era il magnate della Lukoil morto misteriosamente e premiato da Putin nel 2019

Ravil Maganov, chi era il magnate del petrolio morto misteriosamente e premiato da Putin nel 2019
Ravil Maganov, morto a 67 anni dopo la caduta (misteriosa) da un ospedale a Mosca, lavorava per Lukoil, il secondo gruppo petrolifero russo, dal 1993, poco dopo la nascita...

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Ravil Maganov, morto a 67 anni dopo la caduta (misteriosa) da un ospedale a Mosca, lavorava per Lukoil, il secondo gruppo petrolifero russo, dal 1993, poco dopo la nascita dell'azienda. Ne aveva curato la raffinazione, la produzione e l'esportazione, diventandone presidente del Consiglio di amministrazione nel 2020, riferisce la Reuters sul suo sito confermando la notizia da proprie fonti.

Il fratello Nail Maganov è il capo della compagnia petrolifera Tatneft di più ridotte dimensioni. Maganov è sempre stato uno stretto collaboratore di uno dei fondatori di Lukoil, Vagit Alekperov, ex vice ministro dell'industria petrolifera e del gas dell'Unione Sovietica, molto vicino a Putin dimessosi da presidente di Lukoil ad aprile, una settimana dopo che la Gran Bretagna gli aveva imposto il congelamento dei beni e il divieto di viaggio come parte delle sanzioni contro le azioni militari russe in Ucraina.

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Morte Ravil Maganov, il caso: nel 2019 fu premiato da Putin

Maganov, nel 2019 era stato insignito da Putin dell'Ordine di Alexander Nevsky, con una medaglia al merito conferita ai dipendenti pubblici con 20 o più anni di servizio. Il magnate del petrolio era presidente di Lukoil dal 2020 ed è stato vicepresidente esecutivo dal 2006 fino alla nomina come presidente. Sua moglie Fania è direttrice di una scuola di lingua inglese ad Almetyevsk (Russia centrale) mentre suo figlio Ravil è un pilota di auto da corsa. 

Il magnate era in cura presso il Central Clinical Hospital di Mosca, ed è solo l'ultimo di una serie di dirigenti aziendali di alto profilo morti in circostanze misteriose. Poco dopo che la Russia ha invaso l'Ucraina, il consiglio di Lukoil aveva chiesto l'immediata fine della guerra, esprimendo la propria solidarietà alle vittime di "questa tragedia". A maggio anche un ex senior manager della Lukoil, Alexander Subbotin, sarebbe morto in circostanze insolite.

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Il Mattino