Messaggi macabri sui social. Sono quelli rivolti a Paolo Palumbo, il giovane chef oristanese malato di Sla che da settimane sta conducendo una battaglia per ottenere la terapia...
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«Non pubblicheremo i nomi di costoro come invece stanno facendo loro con noi - scrive su Fb il fratello di Paolo Palumbo - sabotando una campagna di raccolta fondi che si è sempre basata sulla trasparenza e con un obiettivo nobile: sarebbe vergognoso.
«La verità è che l'obiettivo di Paolo, fin dall'inizio del suo sciopero della fame, è sempre stato quello di portare questa terapia sperimentale in Italia, affinché per lo meno i suoi costi si dimezzino. Infatti, è grazie a lui se è attualmente in discussione l'attuazione del protocollo d'urgenza da parte del Ministero della salute per portare la terapia nel nostro paese in tempi brevi, non grazie a chi millanta di parlare a destra e a manca senza concludere niente. In quanto persona mentalmente libera ed autonoma, mio fratello ha tutto il diritto di indire ogni tipo di iniziativa desideri, indipendentemente dalla sua risonanza mediatica dovuta ai social network: chiunque lo stia attaccando potrebbe investire il suo tempo a fare del bene come ha sempre fatto lui, e non a pretendere che siano sempre gli altri ad attivarsi per smuovere le acque, solo per poi criticare qualsiasi cosa non gli vada a genio». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino