Stefano Accorsi e lo spot che gli ha cambiato la vita, Edoardo Leo a Verissimo: «Quanto l'ho invidiato»

Stefano Accorsi e lo spot che gli ha cambiato la vita, Edoardo Leo a Verissimo: «Quanto l'ho invidiato»
Stefano Accorsi ed Edoardo Leo per la prima volta insieme a Verissimo raccontano gli esordi e promuovono La Dea Fortuna, l'ultimo film di Ferzan Ozpetek che li vede...

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Stefano Accorsi ed Edoardo Leo per la prima volta insieme a Verissimo raccontano gli esordi e promuovono La Dea Fortuna, l'ultimo film di Ferzan Ozpetek che li vede protagonisti e che esce nelle sale il 19 dicembre. La pellicola parla di una coppia omosessuale, travolta dall'arrivo di due bambini. I due attori ammettono che si è creata da subito un'alchimia, nonostante non avessero mai diviso il set. C'è anche lo spazio per qualche siparietto divertente e per ricordare lo spot Maxibon che ha cambiato la vita di Stefano Accorsi. Era il 1994 e l'attore pronunciava quel "two is megl che one" diventato una frase cult.  


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Dopo la messa in onda delle immagini della pubblicità anni Novanta, Leo ammette candidamente strappando qualche risata: «Qanto ti ho invidiato, non ho mai fatto pubblicità e quando inizi ti pagano bene. Io avevo bisogno di soldi ed era un lavoro pure divertente. Ho rosicato. Mi offro, sono sul mercato». Lo spot raccontata di un maldestro tentativo di approccio a due ragazze apparentemente straniere. Per Edoardo Leo fare della passione per la sua recitazione una professione non è stato semplice. «I miei genitori erano contro, ma quando dissi loro che avrei fatto una fiction di Gigi Proietti è cambiato tutto. Per loro era la prova che ero riuscito a far diventare la recitazione un mestiere». E poi racconta dell'incontro con il maestro: «Ero emozionatissimo, a metà riprese Proietti si è addormentato sul letto di scena, lo guardavo come si guarda un quadro. Ha aperto un occhio solo "'A ragazzì sei bravo". Sto girando un documentario su di lui». 

Della pubblicità del Maxibon Accorsi ha un bellissimo ricordo: «Avevo 22 o 23 anni e ho imparato tantissimo. C'era una vera ironia e per la prima volta sono stato riconosciuto. La prima volta che ti riconoscono te lo ricordi per sempre». 


Infine, su La Dea Fortuna spiegano: «Più gli anni passano e quest'alchimia è sempre più rara. Non abbiamo mai lavorato insieme, a 47 anni ci siamo ritrovati con tutto l'amore per questa storia e la voglia di raccontare questa coppia. L'amore tra Arturo e Alessandro è come quello tra un uomo e una donna. L'arrivo di bambini sconvolge sempre la coppia. Il film è stato un viaggio».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino