Ex calciatrice sveva denuncia colleghi della Nazionale: «Mi hanno molestata»

Ex calciatrice sveva denuncia colleghi della Nazionale: «Mi hanno molestata»
Poco prima delle due importanti sfide ai playoff contro l’Italia la federazione svedese viene colpita da gravi accuse: un’ex calciatrice, Gunilla Axén, racconta...

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Poco prima delle due importanti sfide ai playoff contro l’Italia la federazione svedese viene colpita da gravi accuse: un’ex calciatrice, Gunilla Axén, racconta di aver subito delle molestie sessuali da parte di tre giocatori della nazionale. «Mi hanno mandato foto del loro pene», racconta la donna che ha giocato nella nazionale svedese femminile negli anni Ottanta. «Dopo ho continuato a lavorare per la federazione per 17 anni. Ma dal 2003 al 2010 ho subito molestie sessuali. Io e altre due donne». Nata nel 1966, spiega di non aver avuto affatto un’esperienza facile all’epoca: «Questi calciatori avevano ruoli importanti nella nazionale e ci mandavano delle foto sporche. Per esempio una mattina mi è arrivato un sms con la foto del pene di uno e la scritta “Buongiorno Gunilla”».


Anni di silenzio e di soprusi, e sotto accusa anche Lars-Åke Lagrell, allora presidente della federazione: «Avrei voluto raccontare già all’epoca, Lagrell invece ha voluto nascondere tutto». Ora sulla scia della campagna #metoo trova il coraggio di parlare e racconta la sua storia ai media svedesi: «Non farò i nomi. So che quando i colpevoli leggeranno o vedranno in tv, avranno paura e sarò felice, perché sono ancora arrabbiata».
 
L'ex presidente tuttavia nega assolutamente di essere stato a conoscenza dei fatti. «Non ho mai sentito parlare di questa storia», afferma con convinzione. La sua versione è che Gunilla Axén voglia vendicarsi poiché nel 2015 fu costretta a lasciare la federazione. Il direttore generale Håkan Sjöstrand è sbalordito, ma assicura di voler fare tutto il possibile affinché la verità venga fuori: «Sono sorpreso e scioccato. Sembra assurdo. Ora dobbiamo capire cosa veramente è successo. Ma se le accuse sono vere, si tratta di un comportamento inaccettabile e dovremo reagire».
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Il Mattino