«Venduta da mia madre»: in un libro-verità la storia di una baby squillo

Copertina "Venduta da mia madre"
“Putita, putita, putita”. Era così che la chiamavano i suoi genitori: “puttanella”, perché lei per loro non aveva altro nome. Esisteva solo...

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“Putita, putita, putita”. Era così che la chiamavano i suoi genitori: “puttanella”, perché lei per loro non aveva altro nome. Esisteva solo quello, una parola capace di dire tutto in poche sillabe. Ispirato ad una dura e tragica storia vera di prostituzione infantile, narrata all’autore direttamente dalla persona che l’ha vissuta, arriva nelle librerie “Venduta da mia madre”, scritto da Eugenio Cardi, all’ottavo romanzo, e edito da Profondo Rosso. Siamo nella Spagna franchista dei primissimi anni ’70. Lo scenario è quello delle campagne interne del Paese, dove il triste fenomeno dell’abuso dei minori è all’ordine del giorno, in particolar modo in ambiti familiari estremamente degradati.


Almunda, questo il nome della protagonista del libro, nasce nel 1968 a Fraga, una piccola cittadina spagnola della Comunità autonoma dell’Aragona. Figlia unica di una coppia di agricoltori ignoranti e rozzi, al compimento del decimo anno di età viene costretta da sua madre a prostituirsi in casa. La piccola inizia così a vivere in prima persona, giorno dopo giorno, il calvario del meretricio, incontrando i clienti (per lo più amici dei genitori), sotto il tetto familiare. La vergogna cresce, ma contemporaneamente la baby squillo subisce il ricatto morale, da parte di chi l’ha messa al mondo, di dover provvedere da sola al sostentamento dell'intero nucleo familiare. La vita della ragazzina cambia quando decide di scappare. Una volta compresa la situazione, e cioè che con il tempo la sua esistenza non sarebbe cambiata (avendo tra l’altro appreso che sua madre stessa si era prostituita per diversi lunghi anni), Almunda approfitta della prima occasione per mettere in atto la sua fuga.

Un taglio netto rispetto al suo passato che darà inizio, però, ad un percorso di vita estremamente pericoloso, tra situazioni sempre più difficili e complesse. Già uscito in Argentina nel 2016, questo romanzo non è altro che un libro-verità sul terribile fenomeno della prostituzione infantile, «un dramma purtroppo attualissimo», spiega l’autore che vanta un’esperienza ventennale da volontario nel mondo delle carceri, tra gli immigrati e i minori. «Ovviamente – precisa Cardi - i luoghi e i personaggi raccontati sono di pura fantasia, per tutelare la privacy della persona a cui i fatti narrati sono realmente accaduti».


“Venduta da mia madre” di Eugenio Cardi (Editore Profondo Rosso, pagg. 192, euro 18) Leggi l'articolo completo su
Il Mattino