Vuole un figlio dal compagno, ma con il seme dell'ex: «È la mia sola possibilità»

Tracy Bray con il compagno Richard e l'ex Michael
LONDRA - Tracy Bray, 37enne inglese, soffre di problemi di sterilità e dice che la sua unica speranza di avere un bambino è quella di usare i 5 ovuli fecondati prima di...

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LONDRA - Tracy Bray, 37enne inglese, soffre di problemi di sterilità e dice che la sua unica speranza di avere un bambino è quella di usare i 5 ovuli fecondati prima di separarsi dall'ex marito Michael, 36 anni.




Come riporta il Mirror, Tracy che al momento ha una nuova relazione con Richard, 38 anni, vorrebbe diventare mamma utilizzando i 5 ovuli fecondati con il seme dell'ex, dal quale si è separata dopo essere stata tradita.







Al momento della separazione, Michael ha dato il consenso perché entro due anni e mezzo da quella data la donna potesse usare quegli embrioni. Il tempo però sta per scadere e Tracy vorrebbe prorogarlo a 5 anni. Ma l'ex marito non è d'accordo. "Io e il mio nuovo compagno - spiega Tracy - non abbiamo diritto alle cure gratuite e non abbiamo i 5mila euro per il trattamento privato. La nostra unica speranza di avere figli sono quei 5 ovuli e non capiscono cosa cambi aspettare due anni e mezzo o cinque. Con il tempo che mi rimane potrei usare solo due o tre embrioni". Richard ha promesso, in caso di gravidanza, di non chiedere sostegno finanziario al padre biologico e che, se consentito, darà il suo cognome ai bambini.



Durante il matrimonio con Michael, Tracy era riuscita a rimanere incinta, ma il bimbo era nato prematuro ed è morto dopo 16 ore di vita. "Quella tragedia - continua la donna - e la scoperta di una relazione extraconiugale del mio ex marito hanno messo fine al mio matrimonio".



Michael si è rifiutato di commentare il caso, ma un suo caro amico ha dichiarato: "Al momento della seprazione, hanno deciso insieme i termini per l'utilizzo degli embrioni e Michael ora non vuole cambiare".



Un portavoce ha aggiunto: "Entrambe le parti devono chiedere un parere legale". Leggi l'articolo completo su
Il Mattino