Walter Zenga a Dubai si fa il vaccino cinese. E tra i commenti ironizza: «Gli effetti collaterali...»

Walter Zenga a Dubai si fa il vaccino cinese. E tra i commenti ironizza: «Gli effetti collaterali...»
Walter Zenga si vaccina a Dubai, e lo fa col vaccino cinese. In tempi di pandemia e con le campagne di vaccinazione che vanno a rilento, c’è chi non si fida del...

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Walter Zenga si vaccina a Dubai, e lo fa col vaccino cinese. In tempi di pandemia e con le campagne di vaccinazione che vanno a rilento, c’è chi non si fida del vaccino e rivendica il diritto di non farlo, ma c’è anche chi non ha voglia di aspettare il proprio turno. E tra questi ci sono vip (e non) che per farsi vaccinare vanno negli Emirati Arabi Uniti, dove si fanno inoculare la propria dose a suon di dollari.

Non fa parte di loro però Walter Zenga, l’ex portiere di Inter e della Nazionale e attualmente allenatore (per ora senza squadra): l’ex “Uomo Ragno” non è andato a Dubai per vaccinarsi ma ci vive - quindi, essendo residente, lo ha ricevuto gratuitamente - e ha pubblicato sul suo profilo Instagram le immagini. Per lui niente Pfizer né Moderna né AstraZeneca, ma il vaccino cinese di Sinopharm, non ancora autorizzato nell’Unione europea.

 

In tanti tra i commenti gli chiedono notizie sul vaccino: «Lo hanno sospeso», commenta una fan, a cui Zenga risponde «forse ti confondi». Un altro gli chiede: «Non è che tra gli effetti collaterali c'è che diventi milanista?». «Nessun effetto collaterale», risponde Walter, con una sfilza di cuori nerazzurri. Salvatore Monaco, difensore del Perugia, è più polemico: «Grande mister, qui aspettiamo Babbo Natale per farlo».

 

Il vaccino cinese Sinopharm

 

Il vaccino Sinopharm, ancora non autorizzato in Unione europea, è diverso sia da Pfizer e Moderna (basato sulla tecnologia Rna messaggero) sia da AstraZeneca, Sputnik e Johnson&Johnson (a vettore virale con adenovirus): come i vaccini tradizionali infatti è basato su una copia del virus Sars-CoV-2 inattivato mediante una sostanza chimica (beta-propiolactone), con il virus che non può replicarsi ma che mantiene tutte le proteine che scatenano la reazione immunitaria. Come per gli altri (tranne J&J) la somministrazione è in una doppia dose a distanza di 14 giorni, e avrebbe - il condizionale è d'obbligo, finché non si esprimeranno le autorità sanitarie europee - un'efficacia del 91%.

 

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Il Mattino