Maria Elena, Stefania e Pina: colpi di sole sulle «Renzi Girls»

Maria Elena, Stefania e Pina: colpi di sole sulle «Renzi Girls»
Siccome Freud non era mica scemo, il vibrante pezzo di condanna dedicato ieri da Aldo Grasso sul Corriere della Sera alla...

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Siccome Freud non era mica scemo, il vibrante pezzo di condanna dedicato ieri da Aldo Grasso sul Corriere della Sera alla scostumatezza del ministro dell'Istruzione Stefania Giannini la declina al maschile: «La prima volta che un componente del governo viene fotografato senza reggiseno».







Purtroppo non abbiamo tempo di soffermarci sulla fantasia grassiana secondo cui i (maschile) componenti precedenti – da Fanfani a Rutelli – si spiaggiavano muniti di reggiseno, giacché il tema che urge affrontare è un altro: le componenti femmine. Quelle di reggiseno e di governo. A grandi poteri, ci ricordava l'Uomo Ragno, si accompagnano grandi responsabilità.



A ruoli di governo si accompagnano un po' di paparazzi, increduli di avere finalmente delle istituzioni con ordinaria cellulite da fotografare, delle tizie di cui ci sia un mestiere da mettere in didascalia, invece dell'abituale sottobosco dello spettacolo delle estati precedenti, affollato di tizie che neanche le lettrici più assidue di rotocalchi riconoscevano.



Era quindi prevedibile che la prima estate del governo Renzi fosse molto fotografata: una pancia maschile è solo una pancia, una braghetta mica può avere più di tante variazioni, ma le donne, ah, quelle sono un patrimonio di dettagli stilistici e variazioni d'impatto della forza di gravità sui corpi. Ieri, per dire, sul sito del Corriere c'erano delle foto del ministro Boschi la cui notiziabilità era: «In bikini fucsia e con il telefonino». Invece che con costume intero giallo e telefono a gettoni, suppongo. O con orecchie da Topolino e impastatrice automatica portatile. Le combinazioni di accessori sono infinite: siamo così, dolcemente variabili.



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