I 130 anni del Mattino: la festa con i lettori nei luoghi del cuore

I 130 anni del Mattino: la festa con i lettori nei luoghi del cuore
Quante cose sono partite da qui. A Matilde Serao, fondatrice del Mattino assieme al marito Edoardo Scarfoglio, è dedicata una lapide nella piazzetta che oggi porta il...

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Quante cose sono partite da qui. A Matilde Serao, fondatrice del Mattino assieme al marito Edoardo Scarfoglio, è dedicata una lapide nella piazzetta che oggi porta il suo nome. Nel 1892, esattamente 130 anni fa, nei locali al primo piano presi in affitto per la redazione, da poco trasformati in hotel a quattro stelle, la giornalista racconta la città, richiamando l'attenzione nazionale. Ristoratori e commercianti vogliono valorizzare questo luogo: hanno un progetto in cantiere. Lo presenta Vicenzo Gaspari, titolare della pizzeria: «Vogliamo installare gazebo con pedana, infissi in vetro e ombrelloni tutti uguali nella piazza, e anche un info-point».

Così la storia del quotidiano si intreccia con quella nobile e popolare della sua gente. Come scrisse Scafoglio nel suo editoriale, il Mattino è, resta la voce che da Napoli si espande in Italia. «Rappresenta un punto di vista diverso, non scontato, ha una visione sull'altra parte del nostro paese: è di grande interesse anche per noi milanesi», Oscar Strano, giovane funzionario della Regione Lombardia nei panni del turista incrociato in Galleria Umberto. 

Il caffè storico è una tappa di questo viaggio nel tempo, tra passato e presente. «Seduta ai tavolini, ritrovo di artisti e intellettuali, Matilde Serao assisteva a quello che accadeva e pensava il giornale», afferma con orgoglio Antonio Sergio nel suo Gambrinus. Di fronte c'è una edicola che resiste. «Ho rilevato l'attività in piazza Trieste e Trento nel 1990, ma risale agli anni Cinquanta. Il Mattino è da sempre il nostro cavallo di battaglia, festeggiamo con piacere l'anniversario anche quest'anno», sorride Paolo Lista; mentre l'attrice Tiziana D'Angelo spiega che non rinuncia a un rito, la mattina. «Il quotidiano, di carta, da sfogliare sorseggiando un caffè e mangiando un cornetto. Se ne sente l'odore. Bisogna mantenere queste cose», ripete con convinzione. 

I più giovani consultano il giornale più spesso dal cellulare. «Siamo interessate alla pagine di moda, ma anche di attualità, perché i quotidiani rappresentano le migliori fonti di informazione», avvertono Maria Pia Zazzaro e Viviana Ferranti, studentesse dell'accademia di Belle arti. «Il Mattino è attendibile, lo scelgo per questo», aggiunge Maria Fiorentino, ventenne iscritta all'Orientale. In via Chiatamone fino a qualche anno fa prestigiosa sede del quotidiano oggi trasferitosi al Centro Direzionale, i ricordi sono scolpiti nella mente dei ragazzi del bar diventati adulti. «Portavo i caffè alle due riunioni. Tutto questo mi manca», afferma Giancarlo Chello, alla cassa del bar Tunnel. Così, da 130 anni, ogni giorno, il giornale prende forma. Richiama la voce autorevole di donna Matilde e di Scarfoglio.  Ascolta la voce dei suoi lettori. Dà voce a Napoli, personalità, visione. E lo fa anche ripercorrendo i suoi luoghi del cuore.

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Il Mattino