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Dagli studi all’università ai primi lavori, fino alla fondazione di un’azienda che, partendo da Napoli, si è fatta strada nel mondo, inanellando primati e traguardi importanti. Vittorio Genna, co-fondatore e attuale vicepresidente di Ala parla agli studenti del quarto anno, sezione Trasporti e Logistica, dell’istituto Marie Curie di Ponticelli e sceglie il linguaggio della chiarezza. I ragazzi e le ragazze lo ascoltano con attenzione, fanno domande, presentano le loro curiosità all’imprenditore che parla loro “a cuore aperto”, senza troppi fronzoli e senza barriere.
Il laboratorio
Il luogo dell’incontro è uno dei laboratori dell’istituto scolastico: Genna entra dopo aver visitato tutta la scuola, apprezzandone l’organizzazione. Nel discorso, Vittorio Genna spiega innanzitutto come ha scelto di dedicarsi all’impresa e al lavoro: «Ero studente di ingegneria, ma lavoravo, senza dirlo nemmeno a mia madre. Così ho sviluppato una mentalità aperta, pronta alle sfide». Fondamentale si è rivelato un viaggio negli Stati Uniti, quando l’azienda era stata fondata da poco: «Abbiamo appreso un modello di gestione che da quelle parti era già collaudato, ma qui pressoché sconosciuto. Lo abbiamo impiantato in Italia e siamo riusciti ad assumere una leadership nel settore».
La storia di Ala ha inizio, infatti, con un’attività di rappresentanza commerciale di fasteners (vale a dire organi di collegamento per l’industria aeronautica e aerospaziale), avviata da Franco Scannapieco, imprenditore di prima generazione che, negli anni ’80, intravede le potenzialità di questo business.
Il gruppo
Successivamente sarà lui, insieme al fratello Fulvio – oggi presidente di Ala, e a Vittorio Genna - vice presidente a fondare Aip Italia, azienda specializzata nella distribuzione di materiali aeronautici e fornitura di servizi di logistica integrata e gestione della supply chain per i principali player del settore aerospaziale.
Tutto questo (è Genna a spiegarlo agli studenti) senza mai dimenticare Napoli, dove tuttora si trova il quartier generale dell’impresa. Sul “talento meridionale”, Genna spiega: «Possiamo dire che noi siamo condannati ad essere eccellenza. Le aspettative sono sempre alte, ma questo non deve spaventarci. Noi abbiamo scelto di restare a Napoli e sappiamo bene che chi vive o studia in altri contesti può avere maggiori opportunità per il contesto in cui si trova. Tuttavia restiamo convinti che questo sia un posto ricco di potenzialità».
La lingua
Genna, però, insiste su un punto: la lingua inglese. «Anche i contratti con aziende italiane vengono scritti in inglese. Oggi la conoscenza delle lingue è fondamentale ed è impensabile inserirsi nel mondo del lavoro a certi livelli senza avere la padronanza almeno dell’inglese. È un consiglio che do a tutti gli studenti: studiare le lingue per stare al passo coi tempi». Il vicepresidente parla anche di competitività e qualità dell’offerta, dei 500 e oltre dipendenti, delle prospettive future («Moltissimi i giovani») e delle attività collaterali di Ala. La società, infatti, si impegna a promuovere progetti di stampo sociale e culturale per accrescere il benessere e le opportunità di conoscenza e di miglioramento delle proprie risorse e delle comunità di riferimento, tra queste: ALA for Art, iniziative dedicate all’arte nelle sue diverse forme; la sponsorizzazione del Teatro di San Carlo di Napoli attraverso il progetto Concerto d’Imprese e l’ALA Sailing Project, partito con l’acquisto di una barca a vela X-35 X-Yachts, e la creazione di un team velico aziendale. A queste, si aggiunge il premio «Make It Happen Award! In memoria di Franco Scannapieco», nato per valorizzare le intuizioni di chi l’azienda la vive e la costruisce.
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