Arpionato all'entusiasmo come un alpinista che si addentra in imprese sempre più alte e difficili. Così il direttore di «Chi», Alfonso Signorini,...
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Durante la visita agli stand, si avverte l'aver restituito al pubblico un'immagine leale di se stesso, anche se qualche distratto lo scambia per Enzo Miccio. Si ferma a raccogliere mazzolini di fiori disseminati nei vasi lungo il percorso, per poi ornarsi il taschino. Quel gesto, la dice tutta: racconta il suo garbo ammaliatore e spontaneo. La malattia non l'ha cambiato. Né irrigidito, né edulcorato, è rimasto fedele a se stesso. Ha solo imparato ad abusare dell'epiteto «cara, tesoro e amore, perché i conoscenti sono aumentati e gli amici sono sempre meno, soprattutto nel mondo dello spettacolo, anche se a Napoli l'intercalare cara è molto usato e comunque sempre meglio che dire disgraziata» ironizza.
Commenta, nella video intervista a Il Mattino, anche la fuga stizzita di Belen dal Tutto Sposi ieri sera ("icona di tendenza imitata al punto che alcune fanno ricorso alla chirurgia e non le copiano solo il trucco") e svela la sociologia sottesa al lato fotografico delle star per poi rivelare che lui, invece, non ha un profilo preferito, «io sono ambidestro». Risponde ad Aldo Grasso che l'ha definito un tribuno della morale pubblica, appuntandosi quello che considera «un complimento, all'occhiello».
Quindi una critica alla tv che «non approfitta della sua potenza mediatica per portare valori e morale nelle famiglie». E infine se potesse intervistare Napoli le chiederebbe «dove trova l'energia per andare avanti» e a de Magistris e De Luca «se riescono ad alimentare e assecondare questa energia». E su Pamela Prati chiarisce «non ho litigato con lei, non porto mai rancore e le ragioni per essere arrabbiati con le persone dovrebbero essere molto più valide». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino