Caos per prenotare una visita, la rivolta di medici e pazienti

Caos per prenotare una visita, la rivolta di medici e pazienti
A due anni dall'esplosione della pandemia, uno dei nodi irrisolti nell'assistenza legato alle visite specialistiche ambulatoriali: a Napoli si registrano forti...

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A due anni dall'esplosione della pandemia, uno dei nodi irrisolti nell'assistenza legato alle visite specialistiche ambulatoriali: a Napoli si registrano forti disparità tra i diversi territori e le differenti Aziende sanitarie locali. «All'Asl Napoli 2 Nord - denuncia Gabriele Peperoni, geriatra e segretario del Sumai - si assiste alla prenotazione di pazienti tutti alla stessa ora e nello stesso giorno. Il vecchio Centro unico di prenotazione (Cup) non dialoga con il nuovo e, in più, il Centro di prenotazione delle farmacie non è in condizione di comunicare né con il vecchio né con il nuovo sistema. Il risultato è la confusione, con pazienti giustamente arrabbiati, situazioni ingestibili e persino con casi che sfociano in ingiustificabili aggressioni al personale medico». 

Peperoni chiarisce di aver scritto diverse lettere per segnalare i disservizi, affinché il problema possa essere risolto al più presto, una situazione che gli stessi specialisti ambulatoriali definiscono «insostenibile», ma che resta «del tutto inascoltata». «Ormai - dice Peperoni - noi medici ci muoviamo da soli nei centri di frontiera dove mancano custodi, servizi di vigilanza e persino infermieri oppure operatori socio-sanitari per coadiuvare la nostra attività». Finisce così che, come è accaduto lunedì scorso a Monterusciello e denunciato dallo stesso Peperoni, una dottoressa venga aggredita e strattonata da un paziente stanco di aspettare. Solo per un caso fortunato sul posto erano presenti due informatori scientifici, che hanno evitato il peggio con il loro intervento in soccorso della malcapitata. «Occorre tenere presente, inoltre, che in un'ora noi possiamo condurre quattro prestazioni al massimo: e lo stesso paziente ha bisogno di altre tre prestazioni, esami e controlli, può trascorrere un tempo inesorabile». Sottolinea Peperoni: «Così le attese si allungano, come si allungano le liste vere e proprie, anche perché in Campania c'è carenza di specialisti, e non da oggi: per gli utenti, trovare posto è veramente faticoso».


Soluzioni? «Ci si metta subito a lavoro per fare in modo che il vecchio e il nuovo Cup siano allineati. E si stabiliscono tempi precisi: 2-3 mesi durante i quali si dovrebbe provvedere a bloccare le prenotazioni in farmacia, così da raggiungere gli standard positivi della Vanvitelli, della Asl Napoli 1 Centro o di Benevento», conclude il sindacalista. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino