Ora che il virus non è più un pericolo da guardare al Tg e l’Italia intera è costretta a fare i conti con l’emergenza, come si può...
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È bene informarsi, ma usiamo le tecnologie per passare ore positive, per condividere qualcosa con i nostri cari in questi giorni di forzata permanenza in casa». C’è poi uno strano risvolto, in alcuni la crisi sembra aver alleviato ansie e fobie pregresse. È un po’ quello che si potrebbe definire “effetto dinosauro”. Per usare le parole di Lazzari: «Una minaccia più grande che rimpiazza quelle più piccole. L’adrenalina che nasce da questa emergenza può mettere in secondo piano le ansie con cui conviviamo di solito. Ma il fenomeno non vale per tutti, in alcuni casi capita il contrario, le persone si sentono ancor più intrappolate». Ed è proprio un’indagine realizzata dall’Ordine nazionale degli psicologi che è emerso che il 75% degli italiani dice che è stressato per questa emergenza. È importante non vergognarsi a chiedere aiuto quando serve. Una riflessione condivisa da Rossella Aurilio, presidente della Società italiana di psicologia e psicoterapia relazionale (Sippr). Aurilio spiega che anche solo dover vivere in un ritmo e in un tempo diverso dal solito è qualcosa che sta generando grandi ansie. «Non è facile starsene faccia a faccia con il proprio io. Credo però che sia anche un’opportunità perché la nostra routine spesso non ce lo consente. O peggio, siamo noi che cerchiamo di sfuggire a questo confronto».
La presidente Sippr ribadisce che alcune personalità, soprattutto con tratto ansioso, hanno difficoltà a guardarsi dentro. «Sono donne e uomini che hanno la giornata sempre molto piena e ben organizzata, proprio per sfuggire a quella sottile angoscia legata al dover avere a che fare con la parte profonda di sé». Il problema è che oggi, e chissà per quanto, stare a casa è la sola scelta sensata. La sola opzione. Dunque, come fare? «Dentro di noi albergano grandi risorse: dobbiamo andare oltre il disagio iniziale, riattivare le reti relazionali. In questo momento - prosegue Aurilio - le relazioni familiari tornano in primo piano e questo può essere un bene». Il passaggio successivo deve essere quello di ritrovare attraverso il dialogo e la convivenza, anche se “forzata”, una sintonia perduta.
E poi ci sono i social che in questa fase possono essere, se usati bene, di grande aiuto. «Abbiamo la possibilità di essere vicini gli uni agli altri come mai prima.
Il Mattino