«Fase 2, piano differenziato decisivi i test immunologici»

«Fase 2, piano differenziato decisivi i test immunologici»
Ciro Costagliola, direttore del dipartimento di medicina e scienze...

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Ciro Costagliola, direttore del dipartimento di medicina e scienze della salute dell'Università del Molise propone un'analisi sull'emergenza coronavirus che potrebbe essere utile anche per la «fase due» in Italia. «Le misure di contenimento - dice - hanno generato tre categorie di soggetti. I contagiati che sviluppano i sintomi, dopo la guarigione, sono immuni del Covid-19, così come gli asintomatici. I non contagiati paradossalmente rappresentano la categoria a maggior rischio di ammalarsi fino a quando il virus sarà in circolazione». Per Costagliola, il passo successivo è di ridurre il contenimento solo per le persone che hanno sviluppato gli anticorpi. Quindi, prima i guariti, poi gli asintomatici con tampone negativo. Di qui la necessità di estendere i tamponi ed eseguire i test immunologici a tutti coloro per i quali è prevista la fine della quarantena. Troppo alto sarebbe il prezzo dell'immunità di gregge. «Il virus ha difficoltà a circolare - spiega l'esperto - quando il 50-70 per cento della popolazione è stata infettata ed è diventata immune. Ma sono numeri difficili da ottenere. Anche a Wuhan il numero di persone infette e che sono ora immuni alla malattia è probabilmente inferiore al 10 per cento. Il graduale allentamento delle misure restrittive deve essere guidato non tanto da meri interessi economici quanto da uno screening mirato». Quindi come agire? «Iniziare a far uscire chi è entrato in contatto con il virus e al momento non è più contagioso. Estendere l'allentamento ai giovani fino a 30 anni e senza comorbidità. A parità di età, prima le donne e poi gli uomini. Verificare dopo 14 giorni se ci sono segni sierologici di specifica risposta immunitaria. In seguito, per fasce di età fino ai 60 anni, con lo stesso criterio e con le stesse precauzioni, continuare l'allentamento delle misure. Vanno tenuti a casa gli ultrasessantenni, specialmente chi ha altre patologie, fino al raggiungimento della soglia di sicurezza tra il 50-60 per cento della popolazione. Quindi, le misure di contenimento devono essere allentate gradatamente e con estrema cautela, ordinate al criterio di monitoraggio e stretta sorveglianza». Ovviamente, si dovrebbe sempre controllare il movimento dei viaggiatori per verificare il possesso di quello che può essere considerato il patentino di immune».
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Il Mattino