RICERCA E INNOVAZIONE| Droni, campus e reti smart: tecnologia a misura d’uomo

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L’innovazione tecnologica come chiave per rilanciare lo sviluppo in Campania. È la sfida lanciata dalla Regione, che punta a rafforzare il sistema per la ricerca, facilitare il trasferimento dei risultati tecnico-scientifici e favorire una più diffusa cultura dell’innovazione nel tessuto imprenditoriale.








In questa direzione la giunta Caldoro ha lavorato per promuovere azioni di coordinamento e di integrazione dei servizi all’innovazione potenziando, specializzando e integrando le strutture intermedie a supporto dei processi di innovazione in un unico sistema regionale, collegato in rete alle università, ai centri di ricerca e al sistema delle imprese.







La parola d’ordine, in questa strategia, è dunque aggregazione: sono nati così distretti, laboratori, campus e reti per la gestione dei progetti e per favorire i processi di internazionalizzazione. In particolare per promuovere le aggregazioni pubblico-private, in accordo con il ministero dell’Università e della Ricerca, sono stati costituiti distretti tecnologici e laboratori pubblico-privati. Sono stati inoltre sostenuti anche interventi di natura maggiormente territoriale, favorendone i processi aggregativi come i campus dell’innovazione. L’intero programma è orientato al rafforzamento del patrimonio di competenze industriali esistenti mediante una condivisa diffusione dell’innovazione tecnologica e uno stabile collegamento tra il mondo della ricerca e quello della produzione.







La nascita dei distretti ad alta tecnologia è così la parte finale di un processo di innovazione che è passato attraverso la creazione di centri di ricerca specializzati e che ha visto la Regione Campania, oggi come in passato, impegnata a rafforzare e strutturare il sistema di ricerca, innovazione e sviluppo avvantaggiandosi costantemente, in questo percorso, della concertazione con gli attori del mondo produttivo e della ricerca. Nell’ambito del Pon Ricerca e competitività alla Campania sono stati assegnati 270 milioni, di cui 70 per il potenziamento dei distretti esistenti e 200 per i nuovi. A queste risorse la Regione ha affiancato ulteriori 123,8 milioni per integrare il finanziamento a valere sul programma operativo regionale e gli investimenti dei privati. Si arriva ad un investimento complessivo di oltre 550 milioni. Nei distretti sono coinvolte più di 500 imprese di cui oltre 400 piccole e medie aziende.



I distretti di alta tecnologia, costituiti con l’azione di Miur e Regione, sono sei ed operano nelle aree strategiche di investimento: Dac (Distretto aerospaziale), Stress (Edilizia ecosostenibile), Databenc (Beni culturali), Campania Bioscience (Biotecnologie), Smart Power System (Energia), Dattilo (Trasporti e Logistica). A questi va aggiunto Imast, il distretto dei materiali sull’ingegneria dei materiali polimerici e compositi già esistente. Ogni distretto di alta tecnologia è affiancato da un numero variabile di cluster (gruppi) di secondo livello, per un totale di ulteriori 13 aggregati pubblico-privati (Ritam, eHealthNet, Top-In, Temotec, Biochamp, M2Q, Marte, Fuelcell, Biocam, Marea, Most,Idrica, Sorriso) che, operando in stretta connessione con i distretti, saranno protagonisti del processo di potenziamento del sistema dell’innovazione regionale.







Ciascuno di questi, attraverso una rete di relazioni forti, per qualcuno consolidata anche da percorsi iniziati precedentemente, aggrega i principali generatori di conoscenza scientifica campani (sette Università regionali e circa 40 centri di ricerca) e di importanti realtà imprenditoriali operanti sul territorio. L’obiettivo è realizzare centri tecnologici di caratura nazionale. Ma di cosa si occupano, in concreto, i distretti? Il distretto aerospaziale opera nella filiera produttiva aerospaziale che riveste un ruolo di primissimo piano.



Si propone di realizzare e gestire un modello industriale a rete in grado di progettare soluzioni competitive e proporle sul mercato a livello nazionale e internazionale. Il distretto Stress opera per la sostenibilità delle costruzioni, uno degli obiettivi fondamentali della ricerca, che, attraverso lo sviluppo di nuovi sistemi e soluzioni tecnologiche, è in grado di proporsi come soluzione di sintesi per l’integrazione fra diversi attori, della ricerca e dell’impresa lungo la filiera delle costruzioni, utile a superare il divario tecnologico tra produzione della conoscenza e applicazione alle realtà produttive.



Databenc nasce invece per colmare un vuoto di programmazione strategica sui beni culturali, sul patrimonio ambientale e sul turismo attraverso un approccio di sistema integrato. Si pone l’obiettivo di realizzare uno sviluppo socio-economico orientato verso un’analisi finalizzata del patrimonio culturale, un nuovo uso delle risorse, in cui le tecnologie devono giocare un ruolo strategico. Campania Bioscience opera nell’ambito delle biotecnologie e della salute dell’uomo ponendosi come obiettivi strategici la creazione di nuove imprese biotech, l’attrazione di capitali ed investimenti da parte di grandi players, il consolidamento e la competitività delle imprese del settore agroalimentare.



La sfida del distretto Dattilo è fare della Campania una delle prime regioni per lo sviluppo di tecnologie abilitanti per il ferroviario e l’automobilistico. Smart Power System, infine, opera nel settore energetico per migliorare la competitività del nostro territorio potenziando le conoscenze scientifiche e adoperando tecniche all’avanguardia.







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Il Mattino