I 130 anni del Mattino: applausi e lacrime per Giancarlo Siani nei video di Giffoni

I 130 anni del Mattino: applausi e lacrime per Giancarlo Siani nei video di Giffoni
Tre video da cinque minuti ciascuno, pezzi di storia raccontati attraverso la graphic novel, 130 anni che diventano un fumetto, un cartone animato. No, non è roba da...

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Tre video da cinque minuti ciascuno, pezzi di storia raccontati attraverso la graphic novel, 130 anni che diventano un fumetto, un cartone animato. No, non è roba da bambini. È «La Storia in prima pagina», l'ultima produzione del Giffoni Film Festival che accompagna dal 16 marzo - tutti i mesi, ogni giorno 16 del mese - le celebrazioni per i 130 anni del Mattino. I primi tre episodi sono stati proiettati ieri nel teatrino di corte del Palazzo Reale. Ed è stato subito un grande successo. Perché il disegno di Edoardo Scarfoglio e di donna Matilde che si anima e prende vita ha conquistato tutti. Tra tutti Caterina Balivo, che dal palco ha guardato estasiata le tre proiezioni. «Ma sono bellissimi, dovete assolutamente raccoglierli e farne un film», ha detto al direttore Federico Monga spoilerando quello che sarà. Perché alla fine i tredici episodi da cinque minuti ciascuno diventeranno un unico grande film lungo un'ora, un unicum, l'ennesimo miracolo della meravigliosa factory dell'audiovisivo tra i monti Picentini.

Grazie all'entusiasmo e alla disponibilità di Claudio Gubitosi, fondatore e anima del Festival di Giffoni, il progetto è diventato realtà nelle mani di giovani e talentuosi professionisti. Sotto la direzione creativa di Luca Apolito e con il meticoloso lavoro di ricerca storica e di scrittura di Gigi Di Fiore, i disegni di Laura Pagliaro hanno preso vita, accompagnati dai testi e dalla voce narrante di Andrea Contaldo e dalle musiche curate da Davide Tiera. Con il prezioso lavoro di montaggio e di post produzione di Giuseppe Novellino, così, la storia s'è fatta grafica in movimento. E ha lasciato tutti senza fiato. 

Contrastanti le emozioni. Applausi sempre, alla fine di ognuna delle tre proiezioni. Il sorriso di Caterina Balivo davanti al disegno di Diego Maradona che corre felice tra gli scugnizzi di Napoli dopo la vittoria del primo scudetto. Lo sconforto di tutta la sala davanti all'immagine di Giancarlo Siani nella sua Mehari, fermo davanti casa al Vomero in quella drammatica notte del 23 settembre 1985, alle sue spalle due assassini senza volto. E il lungo applauso che s'è levato dalla platea quando il direttore designato Francesco de Core ha ricordato Giancarlo e il suo sacrificio. 

E chissà quanti avranno notato l'uovo di Pasqua regalato agli appassionati da Laura Pagliaro proprio nel disegno del nostro Giancarlo. Easter egg, si chiama così. Uova di Pasqua, letteralmente. Sorprese, piccoli riferimenti nascosti che infrangono il quarto muro tra autori e utenti. C'è il simbolo della pace sullo specchietto retrovisore dell'auto di Siani, quello stesso simbolo che Giancarlo si fece disegnare sul volto partecipando a una manifestazione anticamorra. E che ha fatto storia, simbolo di una generazione. 

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Il Mattino