Napoli, viaggio tra i fujenti che si preparano alla Pasqua: «Devozione e tanto sacrificio» | Video

I “Fujénti” devoti alla Madonna dell’Arco, iniziano il loro “cammino” in vista della Pasqua. I diversi gruppi presenti sul territorio flegreo...

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I “Fujénti” devoti alla Madonna dell’Arco, iniziano il loro “cammino” in vista della Pasqua. I diversi gruppi presenti sul territorio flegreo – e non solo – si sono dati appuntamento nei locali della chiesa di Maria Immacolata della medaglia miracolosa in via Marco Aurelio, per una veglia di preghiera e per organizzarsi in vista del pellegrinaggio che li condurrà, la prossima “pasquetta”, sino al Santuario di Sant’Anastasia.


Si ripete ogni anno infatti, nel giorno del lunedi in albis, la processione dei pellegrini che – in alcuni casi anche a piedi nudi – si recano al santuario per esprimere la loro devozione alla Vergine e ringraziarla per le grazie ricevute.
Ma chi sono i “fujénti”? Quali e come si preparano alla celebrazione pasquale?

A rispondere a questa domanda, sono alcuni membri delle diverse associazioni campane. “Non è facile essere un fujénte” ci dice Francesco Verde, segretario generale dell’ufficio Battenti del Santuario della Madonna dell’Arco.
“Io lo sono da quando ero bambino ed ogni anno testo ed alimento la mia devozione con le ritualità e le liturgie sacre. La gente può pensare che il nostro modo di pregare e di essere fedeli sia diverso dal loro. Quasi come se vivessimo una fede ed una realtà alternativa. Ma non è così. Viviamo di sacrifici e facciamo il possibile per coinvolgere tutti i fedeli delle nostre parrocchie. Ogni nostra attività poi, culmina nei rituali della festa di Pasqua che viviamo con grande fede ed energia”.

Il giorno di questa ricorrenza ed il momento della processione infatti, raccontano i battenti prima della riunione, racchiude in se tutto il significato dei loro rituali.


“Tutto è fatto in virtù di questa festività” conclude Angelo, “a cui ci prepariamo con diversi momenti di preghiera. Il lunedi in albis, siamo al fianco degli oltre 300.000 pellegrini che varcano la soglia del Santuario, raccogliendo le loro suppliche e le loro richieste. Questo lo facciamo soprattutto perché è giusto rimanere al fianco dei membri delle nostre chiese e di ogni fedele che in quel momento si avvicina all’immagine della Vergine. Noi “fujénti” viviamo in strada ed attivamente la nostra credenza, cercando di mantenere viva una tradizione secolare che continua ad esercitare una forte attrazione verso tutti i fedeli”. 
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Il Mattino