Settimana Santa, a Vico Equense i «confratelli» si preparano a vivere la «passione di Cristo»

Vico Equense. Tra fede e misticismo, racchiudono la religiosità attraverso cui gli abitanti del territorio vivono la Pasqua. Sono i riti della settimana santa che, in...

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Vico Equense. Tra fede e misticismo, racchiudono la religiosità attraverso cui gli abitanti del territorio vivono la Pasqua. Sono i riti della settimana santa che, in penisola sorrentina, rappresentano un consolidato appuntamento conosciuto in italia e all'estero. A Vico Equense, i membri dell'arcicontraternita dell'Assunta ieri hanno già fatto un primo incontro spirituale, in vista della processione del Cristo morto che sfilerà venerdì, alle 20, per le strade del centro: 280 elementi, tra confratelli e incappucciati, 50 componenti del coro del Miserere guidato da Pasquale Cardenia, altre 170 voci di mamme e bambini dirette da Raffaella Arpino. Il colore del saio è il viola, tinta che per la chiesa cattolica raffigura l'estremo lutto e la penitenza per l'espiazione dei peccati. «Durante l'appuntamento di ieri la statua del Cristo morto è stata unta con oli profumati da alcune fedeli - spiaga Antonio Guida, priore dell'arciconfraternita - per rievocare il modo in cui avveniva la sepoltura dei cadaveri duemila anni fa e il rito che le donne cercarono di compiere sul corpo Cristo non trovandolo poi al Santo Sepolcro dopo la Crocifissione. Adesso ci prepariamo per la processione di venerdì con grande fede.


Il momento più emozionante ogni anno è quello in cui il priore dall'altare invita a mettere 'giù i cappucci', a cui segue un silenzio bellissimo, segno della profonda partecipazione di tutti i membri». Dai 4 agli 85 anni, i membri della processione quest'anno attraverseranno le strade della città percorrendo l'antico e lungo percorso per via Raffaele Bosco. «La processione è un voler riproporre in strada quello che viviamo nell'azione liturgica della passione del Signore, e pertanto ci saranno tutti i segni della passione, la Vergine addolorata, l'immagine del Cristo morto e quella di Cristo agonizzante nell'orto degli ulivi, peculiarità della processione di Vico Equense», spiega don Ciro Esposito, parroco della chiesa dei santi Ciro e Giovanni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino