Riti e misticismo a Sessa Aurunca, la Settimana Santa tra secoli di storia

Riti e misticismo a Sessa Aurunca, la Settimana Santa tra secoli di storia
Si aprono a Sessa i riti della Settimana Santa proprio con la Domenica delle Palme, giorno che introduce il misticismo dei prossimi giorni. Già dalle sette di mattina, alla...

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Si aprono a Sessa i riti della Settimana Santa proprio con la Domenica delle Palme, giorno che introduce il misticismo dei prossimi giorni. Già dalle sette di mattina, alla chiesa dell'Annunziata, inizia la benedizione dei ramoscelli di ulivo, che poi verranno dispensati a parenti e amici, con l'augurio «pe cient'ann». Dalla civiltà contadina, ancora sentita nel territorio aurunco, la palma viene ritenuta elemento propiziatorio di raccolti. Infatti i contadini sono soliti, oggi e domani, piantare nei campi, come augurio di raccolto fecondo, l'arbusto di olivo. È per loro una sorta di rito sacro, che si tramanda da secoli. Da domattina iniziano le suggestive processioni penitenziali che continueranno fino a sabato. Due processioni al giorno fino a mercoledì, da parte delle sei confraternite. Ad aprire, la congregazione San Biagio, la più antica (1513), seguita nel pomeriggio dalla più giovane del SS. Rifugio (1760). Il martedì tocca al SS. Crocifisso (1575) e SS. Concenzione (1579) e poi a San Carlo Borromeo (1615) e alla Vergine del Rosario (1573).


I confratelli, con il volto coperto in segno di penitenza, indossano un saio bianco con mantellina di raso, la «mozzetta», di colore diverso per ogni confraternita. Mercoledì sera appuntamento nella Chiesa dei Frati Minori di San Giovanni a Villa, per il rito dell'Ufficio delle Tenebre, più noto come «Terremoto», che raggiunge la massima emozione quando allo spegnersi di tutte le candele che sono sulla «saetta» (specie di candeliere triangolare di origine medievale), nella chiesa completamente al buio, tutti i presenti battono le mani sui banchi, rievocando il fragore del terremoto  biblico. Giovedì, la messa «in coena Domini», la visita dei sepolcri nelle varie chiese e poi il «rituale struscio» lungo il corso Lucilio. È anche il giorno dei «carraciuni», enormi falò che nella processione dei Misteri del venerdì sera illumineranno le principali piazze del centro storico. I momenti più attesi sono le suggestive processioni dei Misteri del venerdì e del sabato. Il venerdì, alle 19, nella piazza di San Giovanni a Villa, all'apparire dello stendardo nero, cala il silenzio tra le migliaia di fedeli. Compaiono le statue raffiguranti la passione di Cristo, portate a spalle dagli «incappucciati» con il classico incedere della «cunnulella», tra migliaia di fedeli, provenienti da ogni parte d'Italia. La processione del sabato è forse emotivamente la più intensa: donne «alluttate», scalze, con pesanti candele tra le mani, pregano e soffrono accompagnando i Misteri della Deposizione e della Pietà.     Leggi l'articolo completo su
Il Mattino