«L'emergenza Covid, purtroppo, non ha fermato le altre malattie e una diagnosi precoce è sempre importantissima per battere il cancro sul tempo». Il grido...
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Il Covid-19 ha comunque trasformato anche per la Breast unit diretta da Colantuoni. «In un certo senso anche noi abbiamo fatto smart working. Le pazienti hanno iniziato a inviarci i referti via mail e via WhatsApp; le telefonate spesso si sono trasformate in videochiamate, abbiamo dovuto reinventarci un modo per essere vicini alle donne. Le pazienti con problemi oncologici hanno ancora più bisogno di sentire al suo fianco l'équipe che l'ha presa in cura, sotto il profilo medico e psicologico. Abbiamo scoperto che, organizzandosi e con tanta buona volontà, tutto è possibile». E i ricordi dei giorni più bui in questo momento di tregua scatenano molte emozioni. «Noi medici siamo stati investiti da uno tsunami, di cui non si sapeva niente, abbiamo dovuto fronteggiarlo, trovare cure», aggiunge Colantuoni. «In Campania siamo riusciti a fronteggiarlo bene, in altre regioni hanno dovuto arginare criticità superiori o differenti, noi possiamo ritenerci fortunati, abbiamo sicuramente dovuto motivare i nostri pazienti che ci apparivano scoraggiati e spaesati, aiutarli a non arrendersi e soprattutto ricordare loro di non abbandonare percorso di cura». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino