La prima domanda dei ragazzi della quarta I del liceo scientifico Giuseppe Mercalli è di Michelle Joy Pane, che chiede se con un lavoro e un mercato così competitivi...
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«Nella Price la carriera è relativamente veloce», dice Vitelli: «Se di norma nelle aziende ci vogliono fino anche a quindici o vent'anni per arrivare in posizioni di grande rilievo, qui possono bastare anche sette anni». Ma come sarà il mondo del lavoro futuro, dove si troveranno a operare i futuri consulenti della Price? domanda Antonio Rea, che vuole anche sapere: «Come adattate il vostro sistema di approccio al cliente con l'attuale progresso tecnologico?». Per Vitelli la risposta apre uno scenario che può apparire molto lontano, invece è molto vicino. «Tra qualche anno a caratterizzare il valore dei beni saranno più i servizi legati alla loro fornitura che il costo necessario per fabbricarli. Gli effetti dell'evoluzione tecnologica si sono riversati anche nel mondo delle professioni». L'esempio più suggestivo è quello raccontato da Vitelli ricordando i vecchi tempi. «Prima per redigere un inventario in una cava, per verificare la giacenza di carbone, bisognava mandare tre o quattro persone che dovevano misurare con algoritmi ben precisi la merce e calcolarne la quantità. Oggi basta usare un drone che vola e in pochi minuti supervisiona tutta la zona, traccia le dimensioni e permette tutti i calcoli». In questo modo tutta l'operazione dura cinque minuti, mentre prima ci volevano 24 o 48 ore con un team di persone impegnate. Francesco Picardi chiede che influenza possono avere i sistemi di cyber spionaggio su un database virtuale, la risposta di Vitelli è netta: «Bisogna sempre tenersi al passo con i tempi sia nella difesa dei nostri sistemi, sia nell'avanzamento tecnologico per quello che riguarda il nostro lavoro». Mario Caccavallo vuole sapere quali sono le principali sfide che il gruppo sta affrontando al momento e quali quelle previste per il futuro. La risposta è nei tempi che cambiano e nel mondo del lavoro che cambia ancora più velocemente rispetto a quello di tutti i giorni. Dunque la risposta è di «tenersi al passo, studiare ogni cambiamento normativo e proporre nuovi spunti per le nuove esigenze dei clienti».
Ha una sfumatura ecologista la curiosità di Chiara Rusciano, che vuole sapere «nella revisione di bilanci per le altre società con quali parametri valutate l'impatto ambientale di una impresa?». Dice Vitelli: «Negli ultimi anni l'attenzione al bilancio di sostenibilità è sempre più cresciuta». La PwC è un network internazionale, con sedi in tutto il mondo, e giustamente Andrea Marra vuole sapere «come sia possibile soddisfare tutte le esigenze delle tantissime aziende alle quali voi offrite i vostri servizi». La risposta è già nella struttura della Price, che, come ricorda con un pizzico di orgoglio Vitelli «è uno dei più grandi network di servizi professionali al mondo, conta oltre 230 mila professionisti che operano in 743 uffici di 157 paesi nel mondo, per un fatturato di circa 36 miliardi di dollari». Numeri che, nonostante la crisi economica internazionale, sono sempre in crescita. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino