Q8, il viaggio del carburante tra sicurezza e automazione

I ragazzi del Medi alla scoperta dell'importante impianto gestito dal colosso dei prodotti petroliferi

Q8, il viaggio del carburante tra sicurezza e automazione
Quando si parla di impresa e, soprattutto, dei meccanismi a cui bisogna ricorrere per la realizzazione di un prodotto o di un bene, il pensiero va subito a tecnologie di...

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Quando si parla di impresa e, soprattutto, dei meccanismi a cui bisogna ricorrere per la realizzazione di un prodotto o di un bene, il pensiero va subito a tecnologie di avanguardia. E ci si chiede in che modo e in quali misure vengano applicate. Durante i precedenti incontri con i rappresentati Q8 i ragazzi dell'istituto Medi di San Giorgio a Cremano hanno sentito pronunciare molto spesso due parole: sicurezza e automazione. Quasi un refrain che ha accompagnato tutta la narrazione della storia di un'azienda internazionale, fortemente radicata sul nostro territorio, e delle procedure tecniche utilizzate. Perché, si è fatto rilevare, l'attenzione alla sicurezza e una tecnologia all'avanguardia viaggiano insieme, e si aggiungono al contributo altamente professionale del personale: un mix a garanzia di una gestione di successo. Ed ecco gli studenti in visita al deposito Q8 di Napoli, polo strategico per l'approvvigionamento di tutto il Centro Sud. La prima scoperta viene accolta con soddisfazione da giovani attenti alle questioni ambientali: il sito, sottolineano gli esperti che li accolgono, è già impegnato concretamente nella transizione energetica, tutto il gasolio, infatti, è miscelato con biocarburanti e molti sono i progetti in corso per giungere a carburanti più sostenibili oltre a quello che punta alla realizzazione di un parco solare per l'autoproduzione di parte di energia elettrica.

Ora siamo in quello che possiamo definire il cuore pulsante dell'automazione del sito: la sala controllo dove, spiegano Enrica Sarnataro e Gianluca Tufano (seguono rispettivamente le attività doganali e quelle relative alla movimentazione e carico autobotti) illustrano i sistemi informatici di ultima generazione. E quelle due parole: sicurezza e automazione, tornano, per così dire, immediatamente alla ribalta. Tutto viene monitorato e gestito momento per momento, sia l'intero viaggio dei prodotti, sia tutte le attrezzature, compresi i sistemi antincendio. A darne dimostrazione pratica sono gli operatori della brigata antincendio Raffaele Ausiello e Pasquale Sigillo che mettono in funzione potenti idranti che erogano acqua verso le enormi pareti dei serbatoi. Che vengono sottoposti a controlli periodici e a manutenzione preventiva. E allora si può anche entrare all'interno di un serbatoio fuori servizio, il 309, dove Giuseppe Iumiento (cura manutenzione, controllo e qualità) e Andrea Carbone (project manager) spiegano le tecnologie utilizzate. Non poteva mancare l'impianto di trattamento acque: ne parlano Domenico Esposito (responsabile operazioni) e Giuseppe Miranda (tecnico operazioni).

Infine con Davide Maddaluno, ex alunno proprio del Medi, (per la manutenzione preventiva) l'attenzione si sposta sulle 26 baie di carico che rappresentano un vero primato in Italia perché qui, ogni giorno, vengono caricate circa 400 autobotti per un totale di circa 13 milioni di litri. Al terminale marittimo del porto di Napoli Massimo Bellomo e Antonio Coppola (coordinatore e capoturno terminale marittimo) fanno rilevare che le navi ormeggiano in totale sicurezza con un monitoraggio, fisico e digitale, sette giorni su sette, h24. Con una sala controllo che consente di scaricare da una nave in 30 ore 60 milioni di litri. Che vengono poi inviati al deposito tramite un oleodotto di 17 linee e di circa 4 chilometri. Fornito di un sistema antincendio completamente automatizzato. 

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Il Mattino