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L’annuncio lo ha dato, su Instagram, Eros Ramazzotti: «Celso, mi mancherai maestro». Celso Valli, compositore, arrangiatore e produttore storico di una bella fetta del pop italiano, è morto domenica all'età di 75 anni.
Valli ha firmato dischi come «La vita è adesso», il più venduto di sempre in Italia, appena riuscito, e «Oltre» di Claudio Baglioni; «Terra promessa» di Eros Ramazzotti; «Il mare calmo della sera» di Andrea Bocelli; «Strano il mio destino» di Giorgia; «Resta in ascolto» di Laura Pausini, con cui ha vinto il Latin Grammy Award per «Primavera anticipada».
Nato a Bologna il 14 maggio 1950, si era iscritto al conservatorio locale fondando una big band jazz per poi muovere i primi passi come come tastierista del gruppo musicale rock progressive Ping Pong: due album e un discreto successo con «Caro Giuda», scritta da Roberto Vecchioni. Negli anni '80 il suo nome era segno di successo, garantiva il sound giusto, come ci ricordano brani quali «Canzoni stonate» di Gianni Morandi (1980), «Nell'aria» di Marcella Bella (1983), «Self control» di Raf (1984), «Ti sento» dei Matia Bazar (1985), «051/222525» di Fabio Concato (1989) e «Quello che le donne non dicono» di Fiorella Mannoia (1987). Nel 1984 ha vinto Sanremo con Eros Ramazzotti e «Terra promessa», inaugurando un sodalizio continuato con «Adesso tu», «Una storia importante», «Musica è», «Se bastasse una canzone», «Cose della vita», «Più bella cosa» e «Un'emozione per sempre». Importante anche la collaborazione con Vasco Rossi, per cui era stato coautore di «Guarda dove vai», «Senza parole», «Sally» e «Marea»; e quella successiva con Andrea Bocelli, culminata nella vittoria al Sanremo 1994 con «Il mare calmo della sera». C’è il suo tocco anche in «Come saprei» (Giorgia), «Guarda la fotografia» (Jannacci), «La tua ragazza sempre» (Grandi), «E dimmi che non vuoi morire» (Patty Pravo).
È stato un punto di riferimento per Laura Pausini (con la quale ha realizzato «Tra te e il mare», «Resta in ascolto», «Io canto» e «Primavera in anticipo»). Ha lavorato con Renato Zero, Jovanotti, Biagio Antonacci, Renga, Mango, per «Ricominciamo» di Adriano Pappalardo e per Mina («Italiana», «25» e «Catene»).
Forte il cordoglio nel mondo musicale, come si usa espresso soprattutto via social. «Viva Celso Valli. Con quella sua eleganza... Quella sua raffinatezza... e pur sanguigno! Un genio assoluto...», ha scritto Vasco Rossi, per poi ricordare: «Io e Celso ci conosciamo dagli anni ’80. Quando scrissi “Guarda dove vai”, che uscī nel 1989, pensai a lui per gli arrangiamenti, e da quel momento iniziò una bellissima e lunga collaborazione. Negli anni ’90 canzoni come “Sally”, “Senza parole”, “Marea”... Celso indagava tutta l’essenza delle canzoni alle quali lavorava, ci entrava dentro con l’anima, con il suo enorme talento. Colto, sensibile, incredibilmente raffinato ha curato tutta la realizzazione di “Canzoni per me”. E poi negli anni 2000 è stato fondamentale nella realizzazione di “Stupido hotel”, “Tracks”, “Buoni o cattivi”. Mi aveva accompagnato a Sanremo nel 2005, fu una sua rara esibizione sul palco. Il genio degli orchestrali, probabilmente non mi sarebbe mai passato per la testa di vedere i miei brani riarrangiati e ricantati per uno spettacolo di danza al alla Scala, se non ci fosse stato lui a curarne tutti gli aspetti. È riuscito in un’opera che sembrava impensabile e ha rivestito in chiave sinfonica le mie canzoni senza stravolgerle mai. Io ho fatto il rock... Lui ha fatto la Scala».
«Mi piaceva moltissimo arrivare a Bologna ed andare alla Fonoprint, con l'emozione di ascoltare l'arrangiamento di Celso ad una mia canzone. Vedere Celso che lavorava era un incanto, stava ore e ore sulla stessa frase musicale. Gli ho dato solo una carezza, gliene darei ancora», il ricordo di Ornella Vanoni.
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Il Mattino