Addio Al Jarreau: da assistente sociale, a voce della black music

Addio Al Jarreau: da assistente sociale, a voce della black music
Se ne è andato uno dei più formidabili vocalist del jazz: Al Jarreau. Aveva 76 anni e qualche giorno fa, ricoverato in ospedale, aveva annunciato il suo ritiro dalle...

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Se ne è andato uno dei più formidabili vocalist del jazz: Al Jarreau. Aveva 76 anni e qualche giorno fa, ricoverato in ospedale, aveva annunciato il suo ritiro dalle scene. La sua storia musicale ha seguito un percorso particolare, nel senso che l'avvicinamento è avvenuto quasi da amatore, mentre a San Francisco faceva l'assistente sociale. Di notte, invece, andava a cantare nei club. Talento strabordante venne presto notato e la sua vita cambiò trasformandolo in un vero funambolo dell'arte di cantare imitando i suoni degli strumenti, sfruttando tutta la gamma della vocalità, compreso il respiro. Legato alla grande tradizione del canto jazzistico Jarreau era capace di aggiungere, con gusto da istrione, al jazz riferimenti alla black music, al soul e anche al pop.


La sua carriera ha conosciuto grandi successi, vere e proprie hit da classifica come Breakin' away, Boogie down, Mornin', We're in this love together, perchè a un certo punto la sua strada ha virato decisamente sul fronte di un rhythm 'n' blues che lo ha portato anche a vincere un bel po' di grammy e a diventare un beniamino del pubblico dei festival, anche in Europa e in Italia dove è venuto assai spesso. Negli anni la sua parabola è andata eclissandosi proprio a causa delle condizioni di salute. Ma da perfetto musicista che identifica la vita con la propria professione ha continuato a portare in giro il suo show nonostante gli acciacchi.


Qualche anno, era il 2010, fa ebbe un coccolone proprio in scena, in Francia, provato dalla stanchezza del tour. Poi si è rimesso in piedi e ha ripreso, con la solita ciclicità, i suoi viaggi continuando a esibirsi con quel catalogo di successi ma anche di riletture di classici come lo standard di Dave Brubeck Take five, di cui tanti anni fa dette una versione stupefacente, o di Your song di Elton John (altro suo cavallo di battaglia fantastico), o dell'altro standard Since I fell for you, o di Don't you worry about a thing di Stevie Wonder, o della contagiosa Agua de beber di Antonio Carlos Jobim. L'ultimo suo disco è uscito tre anni fa, omaggio al famoso tastierista George Duke (My Old Friend – Celebrating George Duke), musicista che nel corso della sua carriera, oltre a essere stato uno dei primi accompagnatori di Jarreau negli anni Sessanta. 
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Il Mattino