Parte da Napoli, Palapartenope, stasera e domani, il «Vivere a colori tour» di Alessandra Amoroso, dopo le due anteprime sold out di maggio a Roma e Milano. «Non...
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Lei, invece, si dice non pronta per la tv: «Non fa per me, ci siamo sempre presi a capocciate, anche se le devo tutto, o quantomeno la possibilità di essere arrivata sin qui. Anche se uscii dal talent di Maria De Filippi per entrare nello show di Morandi, cambiando pubblico, linguaggio, rete, stile. Roba da pazze come me. Io da piccola volevo fare o la poliziotta, per essere utile agli altri, o la cantante, mica la showgirl».
Niente tv nel suo prossimo futuro, insomma, e nemmeno Sanremo, anche se uno spiraglio resta aperto: «Il Festival è una cosa da prendere sul serio per me e certo che mi piacerebbe andarci, ma serve la canzone giusta, degna del principale palcoscenico della melodia italiana, e al momento non ce l’ho, serve un progetto nuovo, magari diverso per sonorità o versi, e davvero non ne ho fatti».
Ma ne farà, sembra di capire: «Si dice che i trent’anni siano l’inizio di una vita nuova e con me sembra che stia andando così, di sicuro dopo questo lungo giro di concerti mi metterò a lavorare sull’ Alessandra che verrà, ma per ora voglio godermi l’abbraccio della mia big family: capisco che loro vogliano le mie coccole, ma io ne voglio ancora di più. Dopo l’operazione alle corde vocali sento il bisogno di sentirli tutti vicino, di gettarmi nella mischia, di trovare conferma di quello che canto nelle loro emozioni, nei loro sorrisi, nella loro capacità di vivere a colori».
A colori sarà l’abbraccio della platea partenopea: «È speciale, non voglio dire migliore, ma resta sempre in piedi, anche sulle sedie. Diciamo che è diversa, unica, nel dire che è migliore farei torto ad altri pubblici, ma, davvero non ce ne sono come quello di Napoli». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino