Viaggio nel tempo che fa cantare e battere i piedi. Ha contagiato d'allegria il pubblico che si è assiepato a fine spettacolo sotto il palco del Teatro Augusteo, il...
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Tra soul e R&B lo spettacolo ha lambito i temi della cultura afroamericana. Artisti come James Brown, Aretha Franklin, Marvin Gaye, Tina Turner, Otis Redding e i successi delle stesse Supremes. Un'orchestra di 12 elementi in stile musical americano in 26 brani che hanno segnato un'epoca tra i quali Listen, Respect, Think, Proud Mary, I’m telling you, You can’t hurry love, Stop! In the name of love, I feel good, Soul man, Joyful Joyful, riportati in chiave moderna. Il tutto condito da uno sfavillante allestimento scenico, costumi scintillanti.
Non si è temuto che la più esperta potesse avere manie di protagonismo. Amii Stewart infatti in un'interpretazione "personalissima" di Diana Ross ha mostrato affiatamento con Lucy Campeti, Francesca Haicha Tourè, Will Weldon Roberson, Jean Michel Danquin e Sergio Muniz nel corso dell'intero musical in due tempi di Tiziana D'Anella e Lena Sarsen, liberamente ispirato al gruppo The Supremes. La cantante statunitense ha affrontato il pubblico con un'energia che riconduce "al dna materno, alla fede in Dio e alla voglia di vivere" anche se dichiara di capire "chi ricorre alle droghe per poter affrontare il pubblico". Cosa che lei ha sempre disdegnato perché non ha "mai tenuto a danneggiare la sua arte".
Studia da attore impegnato anche Sergio Muniz, che si sta scrollando di dosso gli esordi nei reality dai quali prendi a tratti le distanze: "Oggi c'è troppo di tutto. E' impossibile emergere. E i reality penalizzano i talenti".
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Il Mattino