Verissimo, Andrea Montovoli rivela il suo passato difficile: «Dalla morte di mio padre al carcere»

Andrea Montovoli (Instagram)
Andrea Montovoli racconta a “Verissimo” il suo passato difficile. L’attore Andrea Montovoli, che ha recentemente pubblicato il suo primo libro, “Io non...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Andrea Montovoli racconta a “Verissimo” il suo passato difficile. L’attore Andrea Montovoli, che ha recentemente pubblicato il suo primo libro, “Io non sono grigio”, ha raccontato della prematura scomparsa del padre e della sua esperienza in carcere.

 

 

 

Andrea Montovoli, a “Verissimo”: «Dalla morte di mio padre al carcere»

 

 

A segnare Andrea Montovoli la prematura scomparsa del padre: “Mio padre Francesco – ha raccontato ospite a "Verissimo" - è morto per un aneurisma celebrale, è andato in coma dormendo, con mia madre abbiamo cercato di svegliarlo ma non è servito. Dopo un mese se ne è andato, avevo dodici anni e me l’hanno detto mentre ero a scuola. Tornato a casa ho trovato mamma seduta con le lacrime agli occhi, non è servito parlarci. Lui è sempre con me, nella collanina che porto al collo. Con lui ci parlo mentre guardo le stelle, tutte le persone che ti lasciano nella vita in realtà sono sempre con te”.

Poi per Andrea Montovoli sono arrivate le cattive amicizie: “Si cresce e si fanno degli sbagli. E’ facile cadere nell’imbuto ma difficile uscirne. Sono entrato in un giro di spaccio di droga, ero poco consapevole perché avevo 17 anni. E’ stato un lasso di tempo di un paio d’anni di queste cattive compagnie che poi mi hanno portato all’arresto”.

 

 

 

 

Il carcere è stata un’esperienza dura: “Quando è successo ero contento perché a prendermi erano stato i Carabinieri e non altre persone più pericolose, come accade a volte in questo tipo di ambiente. È stata una retata e mi sono reso conto di tutto quando mi sono trovato la canna di un fucile puntata in testa mentre ero a terra. Sono stato dentro sei mesi, a cavallo dei miei 18 anni ed è stato un compleanno un po’ amaro, l’ho festeggiato con pane e latte, l’ora d’aria e i compagni del braccio che mi facevano gli auguri”.

Grazie alla vicinanza della mamma e del nonno, Andrea Montovoli è poi riuscito a riemergere: “Sono contenuto, mi è stata data una seconda possibilità che sto sfruttando al meglio”.  

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino