«Vengo da una famiglia normale, borghese. Questa figlia che voleva fare la “bottana” da grande veniva visto male», in uno spettacolo teatrale che ha...
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Lavorare nel mondo dello spettacolo non era ben visto: «Questo consideravano una ragazza che voleva fare l'attrice – ha raccontato ospite de “I Lunatici”, su RadioDue - Se avessero assecondato questa mia diversità con calma e con amore forse avrei sofferto di meno. Pensavo di essere nel peccato totale, pensavo di essere una amorale, mi sono sempre posta con gli altri, i cosiddetti normali, come se io fossi una povera disgraziata che tentava di immettersi nel mondo».
Anna ha raccontato anche il suo travagliato percorso scolastico: «Da ragazzina studiavo soltanto lettere, in matematica ero una capra. Avevo nove e dieci in latino, italiano e greco, voti bassissimi in materie scientifiche».
«Avevo anche sette in condotta e stavo dalle suore. Dall'asilo al liceo. I miei avendo intravisto questo turbamento mentale, questo essere preda dei demoni del teatro, mi hanno mandato sempre dalle suore sperando di combatterlo. Ho dei ricordi pessimi delle suore, orrendi. Detesto le monache, non le posso vedere, quando le incontro per strada le picchierei. Non voglio generalizzare, sicuramente esistono delle suore meravigliose, ma le mie non lo erano». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino