Enzo Stefanelli (Diego Abatantuono) è un tranquillo professore universitario, uomo buono che una notte salva la vita a Salvatore (Antonio Folletto) un giovane che ha una...
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«In realtà si tratta di due personaggi totalmente diversi», spiega Folletto, «forse a Salvatore piacerebbe essere come o principe, ma secondo me è molto meglio Salvatore». Essere chiamato in questo ruolo è stata per l'attore partenopeo una grande gioia anche perché, sorride lui, «nel 1992 io avevo quattro anni e Diego Abatantuono vinceva un Oscar con Mediterraneo, l'idea di aver potuto duettare con lui mi riempie di orgoglio». Angelo non teme il rischio di venir ingabbiato nei ruoli del napoletano camorrista perché, dice, «nell'accettare, o rifiutare, i copioni seguo solo il mio istinto, non mi preoccupo mai se il personaggio che mi offrono possa richiamare qualcosa che ho già fatto, mi infastidiscono solo le forzature, quelli che cercano di propinarti qualcosa che non sia reale. Insomma, ho detto molti no, credo fossero necessari. Non si può dire di sì a tutti», spiega lui, «quello di poter scegliere è un privilegio e lo so, ma quando hai questa fortuna devi rispettarla. Ogni sceneggiatura va letta col massimo rispetto per chi l'ha scritta, ma poi bisogna essere brutali: anche perché una storia che a me non risuona, interpretata da qualcun altro può diventare un capolavoro. Quel che conta è ricordare che noi siamo al servizio del film e se il film non fa per noi faremmo un cattivo servizio a interpretarlo ad ogni costo». Del resto non è che a Folletto il lavoro manchi: lo vedremo presto anche nella trasposizione cinematografica di «Thanks for the vaselina», «lo spettacolo di Gabriele Di Luca messo in scena dalla compagnia Carrozzeria Orfeo e da lui diretto anche al cinema. Io qui ho il ruolo che lui recitava a teatro». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino