«Aut aut», l'ep dei Novaffair su tutte le piattaforme

«Aut aut», l'ep dei Novaffair su tutte le piattaforme
“Aut Aut” è il nuovo ep dei napoletani Novaffair (Livio Arenella, voce e chitarra; Marco Penza, chitarra e cori; Pierluigi Patitucci, basso e cori; Mariano...

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“Aut Aut” è il nuovo ep dei napoletani Novaffair (Livio Arenella, voce e chitarra; Marco Penza, chitarra e cori; Pierluigi Patitucci, basso e cori; Mariano Penza, batteria), fuori dal 15 ottobre su tutte le piattaforme. Cinque tracce di alternative rock dal sapore anglosassone anni Novanta, in collaborazione con la milanese Accannone Records di Max Martulli, tour manager degli Afterhours e di Levante. “Aut Aut” simboleggia la scelta tra quello che possiamo e non possiamo essere, tra quello che vogliamo e non vogliamo fare.

Due le tracce con un videoclip su YouTube: “Weekend” (realizzato insieme al cantautore e produttore Massimo De Vita dei Blindur), diretto da Alessandro Freschi (Frè), con Carlo Caracciolo (“Gomorra - La serie”), racconta la voglia di essere qualcosa di diverso da sé in uno spazio virtuale, che è il weekend, in cui si può essere invincibili. Il protagonista si muove alla ricerca di qualcuno in uno scenario underground cittadino, ma arriverà a scoprire che soltanto uno dei due mondi potrà essere reale; “Sottosopra”, di Vincenzo Russo, raccoglie una vita piena di immagini: i nostri sbagli, le occasioni mancate, il tempo perso, la necessità di guardarsi indietro. Un uomo cammina solo e ricorda, scorrono visioni dei tempi passati e di vita vissuta, di gioia e divertimento, di nostalgia e del presente.

Poi ci sono “Io sono la neve”, che riflette sui rapporti tra persone, soprattutto quando si è schivi; “La resa”, un vortice in cui continuamente ci si perde e ci si ritrova in una stanza vuota e si lotta per qualcosa che non c'è più, ma può diventare la prima pietra su cui costruire una nuova storia e “Nessuna ragione”, un gioco tra quello che vediamo e viviamo ogni giorno: un'umanità che ha perso la rotta e che trova pace nel farsi la guerra senza mai chiedersi il perché.

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Il Mattino