«Berretto a sonagli», il Pirandello del teatro Nest unisce Napoli e Agrigento

Campania e Sicilia unite da Pirandello. Lo spettacolo “Berretto a sonagli ‘a nome ‘e Dio” mette insieme il testo dello scrittore siciliano con la lingua...

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Campania e Sicilia unite da Pirandello. Lo spettacolo “Berretto a sonagli ‘a nome ‘e Dio” mette insieme il testo dello scrittore siciliano con la lingua partenopea. La Compagnia Nest di Napoli, infatti, per tre serate, dal 22 al 24 novembre metterà in scena la pièce del 1917.


Il testo originale, rimaneggiato e tradotto per l’occasione da Francesco Niccolini ha come scopo quello di rendere più vera e forte la trama.

Lo spettacolo, scritto in dialetto girgentino e tradotto negli anni ’20 in italiano da Pirandello per una messa in scena più semplice, ripercorre temi tipici dell’autore. Una donna è costretta a “diventare pazza” dopo aver smascherato il tradimento del marito. Puntando il focus sul dualismo verità-finzione.

Un testo ancora attuale e che riesce ad omaggiare due terre contemporaneamente: viene utilizzata la lingua napoletana, ma le musiche sono tutte siciliane, fatta eccezione per l’ultima colonna sonora cantata dall’artista partenopea Flo.

Sperimentazione, quindi, come parola chiave. Nello spettacolo sono stati inseriti anche omaggi ad artisti che hanno dovuto trascorrere parte della vita in manicomio. Sul finale, infatti, si ripercorre una parte della vita di Alda Merini, una delle poetesse più famose d’Italia.
 
Per il decimo compleanno la Compagnia Nest si regala e regala al pubblico uno spettacolo valido che ha già riscosso successo anche davanti al pubblico di Agrigento. Dopo Napoli, invece, la tournée si sposterà a Torino.

Il regista dello spettacolo Giuseppe Miale di Mauro racconta così questa versione di “A birritta ccu ‘i ciancianeddi”: «Abbiamo provato a dare una lettura nostra del testo. Abbiamo volutamente messo al centro la vicenda di Beatrice, una femminista ante litteram che vuole a tutti i costi scardinare il rapporto uomo donna. La scelta del napoletano rende più forte, secondo noi, la decisione di sovvertire l’ordine delle cose».

Sul palco quattro giovani attori: Valentina Acca, Mario Cangiano, Giuseppe Gaudino e Adriano Pantaleo.


Dopo questa sperimentazione la compagnia del teatro di San Giovanni a Teduccio ha già in cantiere altri spettacoli. Il prossimo a dicembre dal titolo “Bang Bang”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino