«Natale col Boss», Lillo e Greg: «Sarà un cinepanettone 2.0» | Video backstage

«Natale col Boss», Lillo e Greg: «Sarà un cinepanettone 2.0» | Video backstage
In una villa vicino Grottaferrata, ad alcuni chilometri da Roma, si girano le ultime scene di «Natale col Boss» di Volfango De Biasi, nuovo cinepanettone prodotto da Aurelio e...

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In una villa vicino Grottaferrata, ad alcuni chilometri da Roma, si girano le ultime scene di «Natale col Boss» di Volfango De Biasi, nuovo cinepanettone prodotto da Aurelio e Luigi De Laurentiis, giunto all’ultima di sette settimane di riprese.




«Questo è il “Cinepanettone 2.0”», assicurano Lillo & Greg che, dopo aver recitato nei precedenti tre film natalizi della Filmauro, hanno preso decisamente il controllo della situazione, proponendo un netto cambio di rotta nella fortunata tradizione della commedia natalizia. «Questo è un film che entra nella tradizione della grandi parodie dei film di genere, che una volta erano interpretate da Vianello e Tognazzi e che non si facevano più», spiegano i due attori, che firmano soggetto e sceneggiatura con Volfango De Biasi, Alessandro Bencivenni, Francesco Marioni e Tiziana Martini. «La nostra è una “action comedy”: noi siamo Alex e Dino, due affermati chirurghi plastici, più tipo “Greg Anatomy” che “Nip/Tuck”, due fighetti rapiti da un boss che deve cambiarsi i connotati e che chiede di diventare come Leonardo DiCaprio». «Noi però capiamo Di Capri e lo trasformiamo in Peppino», concludono i due, «da quel momento siamo in fuga sia dal boss e dai suoi scagnozzi, sia da due poliziotti dementi (Paolo Ruffini e Maurizio Mandelli), che non hanno capito nulla». La grande sorpresa del film, distribuito nelle sale dal 17 dicembre, è la maestria recitativa dimostrata da Peppino Di Capri che, «come Jeremy Irons in “Inseparabili”, recita sia se stesso, sia il boss che noi abbiamo trasformato in lui», concludono Lillo & Greg, «la scena cult è quando il boss canta “Champagne”, steccando e con voce sgraziata: Peppino dopo ci ha tenuto a scusarsi con tutti. Si vergognava moltissimo di aver dovuto straziare la canzone!».
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Il Mattino