Buccirosso, al Lendi approda «Il divorzio dei compromessi sposi»

Buccirosso, al Lendi approda «Il divorzio dei compromessi sposi»
“Tre anni fa ho iniziato un percorso con l’obiettivo di crescere e far crescere il Teatro Lendi sempre di più, rendendolo uno dei punti di riferimento della cultura in...

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“Tre anni fa ho iniziato un percorso con l’obiettivo di crescere e far crescere il Teatro Lendi sempre di più, rendendolo uno dei punti di riferimento della cultura in Campania – racconta Francesco Scarano, giovane direttore del teatro che si trova sulla strada provinciale Grumo Nevano-Sant’Arpino – La cultura, di fronte a una perdita di valori a cui stiamo assistendo e all’imperversare dei social network con i suoi amici virtuali, è l’unico strumento che può permetterci di recuperare la bellezza e la sacralità della vita. E il teatro è una delle espressioni più alte della cultura. Quest’anno al Lendi arriva anche la scuola di teatro, Teatriamo, diretta da Giacomo Rizzo, che offre l’opportunità a chi la frequenta di assistere gratuitamente a tutti gli spettacoli in cartellone”.


E l’obiettivo di Scarano è raggiunto. Il Teatro Lendi propone un cartellone in cui non mancano anteprime nazionali. La prima arriva a dicembre con “Il divorzio dei compromessi sposi” di e con Carlo Buccirosso, in scena il 9 e 10 dicembre (ore 21.00). Intanto domani sera (alle 21.00; in replica mercoledì alla stessa ora), c’è lo spettacolo "Benvenuti alla festa di San Gennaro" con Giacomo Rizzo, Diego Sanchez e Antonella Elia. Arriva poi Paolo Caiazzo in "Benvenuti in casa Esposito", commedia liberamente tratta dall’omonimo romanzo di Pino Imperatore, da un’idea di Nando Mormone (Made in Sud) e Alessandro Siani, che ne cura anche la regia (26 e 27 dicembre; ore 21.00).

Il botteghino, intanto, dà ragione al giovane direttore del teatro. La stagione apre in sold out per le due sere di “Ci vediamo poco fa”, recital/concerto di Peppe Barra che, davanti a un pubblico entusiasta, ha anche reso omaggio a Bob Marley, trasformando “No woman no cry” in “Nun chiagnere”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino