Bud Spencer, le battute cult dei suoi film

Bud Spencer, le battute cult dei suoi film
Pochi film riescono a riunire su un divano l'intera famiglia (ok... specie i padri e i figli maschi, è vero) come quelli di Bud Spencer e Terence Hill. Dialoghi al...

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Pochi film riescono a riunire su un divano l'intera famiglia (ok... specie i padri e i figli maschi, è vero) come quelli di Bud Spencer e Terence Hill. Dialoghi al limite dell'assurdo e battute fulminanti, talvolta geniali nella loro veracità. E allora eccone una carrellata per forza di cose non esaustiva perché troppo grande è il repertorio di risate regalate dal gigante buono del cinema morto oggi a 87 anni.

 
Da "Altrimenti ci arrabbiamo!", di Marcello Fondato, 1974

Kid (Terence Hill) e Ben (Bud Spencer)
Kid: Ce la giochiamo a carte?
Ben: No.
Kid: Vuoi forse dire che sono un baro?
Ben: Eh, proprio così.
Kid: Ah!
Ben: Perché non facciamo a braccio di ferro?
Kid: No.
Ben: Ah, sono troppo forte per te, eh?
Kid: Eh, proprio così!
Ben: Senti, giochiamocela a birra e salsicce.
Kid: Sarebbe?
Ben: Una birra e una salsiccia, una birra e una salsiccia...il primo di noi che scoppia paga il conto e perde la macchina.
Kid: Ok, dove

Da "Continuavano a chiamarlo Trinità", di E.B. Clucher, 1971

Un frate confessa Bud Spencer, inginocchiato
«È la prima volta figliolo?»
«Già, e se è così scomodo è anche l'ultima!»

Rosco l'agente della CIA accoglie Bud Spencer e Terence Hill. Spencer risponde
«Gli agenti Steinberg e Perry Mason , suppongo».
«La supposta è giusta».

In bagno, Terence Hill e Bud Spencer, che fissa il bidet
«Certo che è un gran bel cesso».
«Uhm...perché due tazze?»
«Non lo sapevi, la gente ricca la fa insieme no?»

Da "Chi trova un amico trova un tesoro" di Sergio Corbucci, 1981

Charlie (Bud Spencer): «Non c’è cattivo più cattivo di un buono quando diventa cattivo».

Da "Pari e dispari" di Sergio Corbucci, 1978

Johnny (Terence Hill) e Charlie (Bud Spencer)
«Ehi, hai mica visto un bestione che sembra un armadio con la barba?»
«Tutte le mattine nello specchio». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino